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Il Brigante e il Contadino

Creato il 25 dicembre 2010 da Gloutchov
Innanzi tutto... Buon Natale a tutti i miei lettori. Oggi è il giorno che si aprono i regali; alcuni di voi li avranno aperti la notte della vigilia, altri invece li stanno aprendo ora... chissà cosa vi avrà portato Babbo Natale. Io, magari, ve lo racconterò tra un pochino, per ora ho ancora le dita sporche di vaniglia e non vorrei lasciare impronte troppo evidenti sulla tastiera del computer.
Nonostante sia festa, però, voglio parlarvi comunque di un libro. L'autore è un esordiente, per quanto lavori nel giornalismo, e il suo libricino romanza alcune vicende accadute in quel di Bologna nel lontano 1800.
Il Brigante e il ContadinoParlo di Il Brigante Contadino, ovvero Pietro Zarri, personaggio realmente esistito, così come tanti altri che appaiono nel racconto. Zarri proviene da una famiglia povera, i suoi genitori sono contadini, ma lui non vuole asservirsi al signorotto di Malalbergo per cui lavorano i suoi e... per questo decide di tentare la fortuna in città, a Bologna.Tra le mura della città turrita trova lavoro presso un fabbro, e arrotonda il parco stipendio con il gioco delle tre carte e... qualche furtarello. Sulla buona strada viene condotto da un Mugnaio piuttosto ricco. Ha bisogno di giovani per manovrare il suo Mulino... un mulino speciale, il più grande della città, in grado di tessere la seta migliore di tutta Europa. Zarri finalmente ha soldi per trovare un posto decente dove dormire e, per andare a divertirsi, la sera, in una osteria. Qui, sfortunatamente, incontra una donna. Lei lo condurrà sulla cattiva strada e... 
E' un bel libro. Qualche 'd' eufonica di troppo ma, scritto veramente bene. Le vicende ricalcano da vicino la storia bolognese di quegl'anni. Bologna era una città in declino; prima l'oppressione papale, poi l'egemonia Napoleonica avevano fiaccato l'industria cittadina e lo spirito dei bolognesi. E' infatti il periodo dove il brigantaggio compare e la fa da padrone in tutto il territorio. I briganti, infatti, non sono malviventi comuni. Sono per lo più contadini fuggiti al giogo napoleonico per infarcire i suoi eserciti di uomini pronti alla guerra. Carne da cannone, quindi, a cui i briganti si oppongono in ogni modo. Difatti Zarri, assieme ai suoi compari, pur compiendo qualche furto qua e là, si impegnerà sino all'ultimo per opporsi allo strapotere dei francesi, tentando pure di scatenare una rivolta popolare contro il governo della città. Insomma, storia e narrativa, finzione e realtà. Passioni umane, storie di guerra, di amore, di disperazione e speranza. Un bel libro, che si legge velocemente trattenendo il respiro. Diretto e senza fronzoli. Peccato solo che sia così corto. Lo consiglio.

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