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Il brigante Pizzichicchio

Creato il 17 dicembre 2013 da Cultura Salentina

Il brigante Pizzichicchio

17 dicembre 2013 di Redazione

di Antonietta Trono

Il brigante Pizzichicchio

Il brigante Pizzichicchio

Le gesta del brigante Pizzichicchio sono documentate storicamente, ma ebbero una tale carica epica da diventare patrimonio leggendario del territorio martinese. Erano in trentasette, tra contadini, pastori e artigiani martinesi di età variabile fra i 18 e i 22 anni, che avevano in Cosimo Mazzeo, detto Pizzichicchio, l’indiscusso leader.

Le gesta del brigante Pizzichicchio sono documentate storicamente, ma ebbero una tale carica epica da diventare patrimonio leggendario del territorio martinese. Erano in trentasette, tra contadini, pastori e artigiani martinesi di età variabile fra i 18 e i 22 anni, che avevano in Cosimo Mazzeo, detto Pizzichicchio, l’indiscusso leader. In fatto di armi e di imboscate non aveva eguali ed era anche al comando di alcune bande del territorio barese, materano e salentino. Nel cuore del bosco delle Pianelle, in una località chiamata “Tavola del brigante”, Pizzichicchio aveva il suo quartier generale. Fu da questo luogo che partì l’ultima delle imprese che permisero la cattura del nostro uomo.

Una mattina di giugno del 1863 egli partì con i suoi uomini per compiere razzìe alla volta del Materano, ma i suoi movimenti furono intercettati prima dai cavalleggeri del reggimento Saluzzo e poi dalla Guardia Nazionale di Taranto. I banditi furono assediati e quasi tutti uccisi nella masseria Belmonte, ma il loro capo era riuscito a mettersi in salvo con un gruppo di fedeli. Pare che conoscesse un passaggio segreto che gli aveva permesso di fuggire, ma più di qualcuno all’epoca asserì che Pizzichicchio era stato reso invisibile dal diavolo con cui aveva firmato un patto. Circa sei mesi dopo alcune guardie nazionali in perlustrazione nell’Orimini, per il freddo si erano rifugiate nella masseria Ruggiruddo in quel di Crispiano.

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Valle d’Itria

Mentre si stavano rifocillando vicino al caminetto, scorsero tra i tizzoni e la cenere un prezioso anello d’oro e quindi, incuriositi, perlustrarono attentamente quel che si poteva del camino scorgendo il brigante sospeso all’interno della canna fumaria. In seguito alla cattura, Cosimo Mazzeo fu consegnato alla Corte marziale di Potenza che lo condannò a morte. Pizzichicchio, il brigante leggendario, fu fucilato alle spalle come si fa con i traditori.

Centro storico di Martina Franca

Centro storico di Martina Franca

Bibliografia

Allegato di giugno de Il Quotidiano (1990), Racconti sotto la luna, Edisalento s.r.l. Lecce.


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