Dal punto di vista economico, Milos si è subito annunciata male: andando a fare i biglietti per la corsa delle 10.10, Luca non si è accorto di aver preso i biglietti per il traghetto veloce: 47 euro anziché 15-20.
Pazienza, ci siamo detti, arriveremo prima e avremo tutto il tempo di farci il giorno in spiaggia.
Peccato che la spiaggia sotto il campeggio, amplissima e bellissima a prima vista, avesse l'acqua abbastanza sporca.
Intendiamoci: niente che la Liguria non abbia visto e tranquillamente sopportato, ma eravamo stati viziati dalle isole precedenti.
Il campeggio, pur bello e ampio e dotato di piscina, non aveva servizi all'altezza: le docce erano sempre fredde, il ristorante disorganizzatissimo (3 persone bastavano per fare una fila di 15 minuti a colazione, col self service - non parliamo poi dell'ora e un quarto che abbiamo aspettato una sera), nessun servizio lavanderia né self service né di altro genere.
E il turismo cafone, alla fine l'abbiamo trovato proprio in un'isola che i nostri conoscenti di Galissas ci avevano consigliato come non turistica.
Frotte di adolescenti francesi, rumorosi esattamente come i tanto vituperati italiani, in ogni dove.
(Apro una parentesi: a Sifnos i nostri vicini di tenda erano 4-5 ragazzi greci di 20 anni. Carinissimi, educati, avevano persino fatto amicizia con i miei bambini. Non ci siamo mai accorti di quando rientravano dai locali.)
Ci siamo detti: vabbe', faremo come a Sifnos, ci sposteremo in altre spiagge con l'autobus. Peccato che i trasporti pubblici comincino a funzionare verso le 10.30, quindi ci siamo fatti gran scarpinate sotto il sole (e ringraziando il vento) per non sprecare interamente le nostre mattine.
Ma non voglio che Milos sia solo un lungo elenco di lamentele.
Siamo stati bene, abbiamo scoperto posti molto belli.
In una taverna sul mare, ho mangiato il pagello più buono e fresco della mia vita. E, andando in un posto dove non credevamo di voler andare, abbiamo scoperto una meravigliosa taverna, di cui ricorderò per sempre le polpette di zucchine, in cui siamo stati trattati da amici più che da avventori.
I bambini adoravano la piscina e si sono fatti degli amichetti giocandoci prima di cena, all'ora del tramonto.