Cara Lilli,
mi sono trovata in questi ultimi giorni a commentare alcuni post, qua e là in giro tra i miei blog amici, che avevano in comune la tristezza, se non addirittura la brutalità dell'argomento.
Argomenti storici o di attualità, fatti accaduti in passato o in questo periodo, inciviltà, razzismo, violenza, persevcuzioni, guerre, diseguaglianze abbissali e incolmabili tra i Paesi ricchi e ilTerzo Mondo...potrei fare un elenco lunghissimo, Lilli.
Come ho avuto modo di scrivere anche nei commenti a cui accennavo prima, non so bene quando nè perchè sia nata in me questa sorta di intolleranza di fronte ad avvenimenti così. Intolleranza direi fisica, con nausee addirittura se si tratta di atrocità e sevizie perpetrate ai danni di esserini indifesi e innocenti come i bambini.
Forse è iniziato pochi anni fa quando mi capitò di seguire un documentario terrificante sul medico nazista che faceva esperimenti disumani proprio sui bambini... Non voglio neppure scriverne il nome, sarebbe troppo onore, persone (persone?) così malefiche sono innominabili. Non dormii per più notti di seguito. Appena chiudevo gli occhi mi balenavano in mente le immagini e i racconti di quel documentario. Ancora oggi se ci ripenso mi sento male.
Forse è stata quella la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Aggiungici che poi mi sono sposata, sono diventata mamma, ho vissuto perciò anni stupendi per un verso ma terribili per un altro, vedendo morire uno dopo l'altro i miei genitori nel giro di 17 mesi...La mia sensibilità si è amplificata a dismisura, credimi.
Comunque, per non portarla più a lungo, dopo aver visto e rivisto film e documentari, dopo aver letto libri, ascoltato testimonianze di sopravvissuti all'Olocausto o a tragedie simili, dopo aver sentito un'infinità di notizie di cronaca nera, più nera della pece, con dovizia di particolari agghiaccianti...ebbene, dopo tutto questo, Lilli, sento di non poter sopportare oltre la visione di altri film o la lettura di altri libri o cose del genere.
Il brutto del Mondo è lì, certo, e lì rimane: non lo posso negare, non posso far finta che non esita.
E non lo faccio, infatti.
Se dovrò, ad esempio, intervenire in discussioni incentrate su argomenti simili per ribadire i concetti di civiltà e di rispetto, il valore della vita umana e così via non mi tirerò certo indietro, lo farò con tutta la forza delle mie convinzioni e dei miei principi morali, che sono ben saldi.
Solo, non vedo la necessità di torturate la mia anima con altre immagini o altre parole più di quelle che ho già visto e sentito.
Il brutto del Mondo sarà comunque inevitabilmente presente nella mia vita, già per il solo fatto di essere io parte dell'umanità. Ma almeno voglio evitare di farmi del tutto schiacciare da pesi che almeno per ora, in questo periodo della mia esistenza, non sento di poter sopportare.