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Il buon piano di crescita

Creato il 23 dicembre 2013 da Angela Fradegradi

Come uno dei leader tra le aziende agricole, Syngenta si impegna ad aiutare gli agricoltori nel mondo nel coltivare raccolti preservando acqua, terreno ed ecosistema. Questi propositi prendono il nome di buon piano di crescita (The Good Growth Plan).

Uno degli aspetti che rendono quest’azienda unica nel suo genere è che il suo commercio e i suoi prodotti vogliono far fronte a una delle più grandi sfide del pianeta: ottenere grandi raccolti con poche risorse.

Syngenta si impegna infatti a contribuire in modo sostenibile alla sicurezza alimentare della popolazione mondiale, in continua crescita, modificando la produttività agricola. Questo coinvolge sia gli 8 milioni di grandi aziende agricole con oltre 100 ettari di terra che i 500 milioni di piccoli agricoltori che posseggono solamente un ettaro. Ogni azienda e ogni agricoltore sono importanti per raggiungere lo scopo fissato.

Per realizzare le sue ambizioni Syngenta mette l’agricoltore al centro delle sue attività. La strategia è quella di pensare come un agricoltore con approccio olistico verso terra e raccolto. L’azienda non offre agli agricoltori solamente un’offerta integrata ma anche tecnologie innovative e trasformative.

Al centro del successo di Syngenta vi è l’innovazione, intesa in modo particolare come ricerca e sviluppo. I prodotti futuri devono contribuire a grandi raccolti ma avere un’influenza positiva sulla terra e sugli individui che  la abitano. I grandi raccolti di per sè non sono sufficienti a lungo termine.

Entro il 2020 Syngenta si è impegnata a raggiungere i seguenti sei obiettivi:

  1. Aumentare la produttività media delle tipologie di raccolto più importanti a livello modiale del 20% senza utilizzare più terra, acqua o input.
  2. Migliorare la fertilità di 10 milioni di ettari destinati all’agricoltura ma in stato di degrado.
  3. Introdurre la biodiversità per 5 milioni di ettari di terreno agricolo.
  4. Raggiungere 20 milioni di piccoli agricoltori permettendogli di aumentare la loro produzione del 50%.
  5. Formare 20 milioni di contadini sulla sicurezza sul lavoro specialmente nei paesi in via di sviluppo.
  6. Ottenere condizioni di lavoro corrette all’interno della catena di fornitura.


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