Regia: Jee Woon KimOrigine: Corea del SudAnno: 2008Durata: 139'
La trama (con parole mie): dietro l'assalto ad un treno che pare proprio una comune rapina si cela un intrigo che coinvolge uomini d'affari, banditi, truffatori e addirittura l'esercito giapponese in Manciuria in un periodo non identificato che potrebbe stare tra i due conflitti mondiali.Ad incrociare i loro cammini nel corso dell'assalto ci sono il Buono, il Matto e il Cattivo: il primo è un cacciatore di taglie alla ricerca di Manciuria Kid e la sua banda e del misterioso Mozza pollici, il secondo è un trafficone sempre pronto ad arricchirsi e a scoprire nuovi tesori mentre il terzo è proprio il Kid più ricercato dell'Asia, un assassino lucido e spietato con qualche problema di ego.Quando dal caos che genera l'assalto esce il Matto in possesso di una misteriosa mappa che tutti paiono volere nelle loro mani, i tre pistoleri si ritroveranno ad inseguirsi e darsi la caccia senza sapere che, a loro volta, si ritroveranno nel mirino di bande e soldati.L'unica speranza di dare un senso a tutto pare proprio essere quella di scoprire la verità sul tesoro.E sopravvivere per goderselo, ovviamente.
Come ormai tutti quanti ben sapete, qui al saloon in Western è sempre tenuto in palmo di mano, ed un film che omaggi uno dei cult più amati della sua storia - qui da noi e non solo - parte già con più di un punto a suo favore.Quando, a questo, si aggiungono un rispetto in grado di mantenere l'equilibrio tra citazionismo ed originalità, un comparto tecnico di tutto rispetto - produzione e regia sono effettivamente notevoli, la prima curata fin nei minimi dettagli, la seconda assolutamente in linea con gli standard autoriali asiatici, sempre alti - ed una commistione di generi che parte indubbiamente dal suddetto Western ma si ritrova segnata anche dal mondo del fumetto, dalle arti marziali, dall'epica delle grandi avventure ed anche da una certa dose di casereccio steampunk le credenziali per tirare fuori un piccolo cult ci sono proprio tutte.Eppure Il buono il matto il cattivo non mi ha convinto fino in fondo, arrivando a tratti quasi ad annoiarmi, e pur riconoscendo molte buone idee ed una messa in scena notevole mi sono ritrovato a paragonare il lavoro di Jee Woon Kim all'americano Cowboys&aliens, altra operazione di ripescaggio e mescolanza di generi portata sugli schermi con perizia ma assolutamente priva anche della più piccola traccia di anima.Certo non aiuta la resa complessiva il paragone naturale che passa tra Eastwood, Van Cleef ed il mitico Eli Wallach con il terzetto di pistoleri scelti per questa nuova interpretazione del trio: fatta eccezione, infatti, per Kang Ho Song - già visto all'opera sia con Park Chan Wook che con Joon Ho Bong -, che come di consueto interpreta il personaggio più sopra le righe, sia il Buono che il Cattivo mostrano il fianco ad una complessiva mancanza di carisma che si traduce in una sorta di "invisibilità" del primo e di una deformazione a macchietta da cartoon del secondo.Non vorrei però generalizzare troppo, o ridurre ai minimi termini l'opera di Jee Woon Kim continuando a paragonarla al supercult di Sergio Leone, così vi consiglio, nel caso decideste di buttarvi nella visione, di non pensare affatto al titolo e ai suoi rimandi, alla colonna sonora assolutamente non all'altezza dell'originale di Ennio Morricone e agli attori non sempre adatti a sostenere il peso di personaggi tanto abbozzati quanto clamorosamente mitici: godetevi questa bella avventura e basta, come fosse una sorta di film wu xia con le pistole al posto delle spade, le panoramiche mozzafiato, gli ottimi movimenti di macchina e la sottotrama legata all'esercito giapponese, la più interessante tra quelle raccontate dallo script e senza dubbio la miccia accesa e pronta ad esplodere nel confronto finale, non eclatante in sè - e purtroppo, tornano i paragoni con l'opera di Leone, pur cercando di tenerli lontani - quanto assolutamente interessante nella chiusura, decisamente più originale e coraggiosa - ma il tempo, da questo punto di vista, è dalla parte del regista coreano - di quella de Il buono il brutto il cattivo.La reinterpretazione del concetto di tesoro, infatti, rappresenta l'idea migliore di questo film, certamente interessante per chi ama il genere e coltiva sogni da regista ma un pò troppo insipida per raggiungere un pubblico particolarmente ampio o strappare consensi entusiastici all'appassionato.E a stare così, nel mezzo - parola del Maestro Miyagi -, si finisce "schiacciati come grappolo d'uva".
MrFord
"Please go after him
cause he delayed them there
I see the proud man
he delayed to see them all."Dead Can Dance - "Frontiers" -
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