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Il business delle “emergenze”.

Da Suddegenere

Il business delle “emergenze”.

Il business delle “emergenze”.

Il business delle “emergenze”.

Il business delle “emergenze”.

(fonte foto ,da Alf Dv)

Meravigliose donne….

“”Comunicato Stampa 30/10/2010

“-Berlusconi-Sindaci, not in my name-

Non è stata di certo “una festa”, ma noi lo sapevamo bene! Ben quattro cortei con almeno diecimila persone (il più grande forse da Boscoreeale, ma tantissima gente anche da Terzigno, da Boscotrecase e da Torre Annunziata) hanno riempito in successione e all’inverosimile la rotonda di via Panoramica per dire che vogliamo immediatamente anche la chiusura definitiva della discarica in Cava Sari e che pretendiamo subito la bonifica, perchè questo sversatoio ci avvelena da decenni e distrugge il parco nazionale del Vesuvio, prima con la gestione di prestanome della camorra e poi con la gestione di prestanome dello Stato…
Le “analisi” sono una presa in giro perchè ne esistono a volontà a certificare il disastro già compiuto, a partire dall’inquinamento delle falde acquifere!
Un risultato straordinario, dopo che i media e i sindaci avevano inneggiato al compromesso sulla nostra salute… E invece tantissima gente dei nostri territori è venuta per urlare che nessun sindaco può firmare un “accordo” a nome nostro, che siamo tutti consapevoli che i risultati ottenuti finora (la rinuncia alla cava Vitiello che però deve diventare formale) sono il frutto dell’ampissima protesta popolare e che proprio per questo la mobilitazione continua! Il “Bunga bunga antidiscarica” cantato dalle mamme vulcaniche (bunga bunga a me, bunga bunga a te, Berlusconi la discarica prentditela te ) per la chiusura della Sari, voleva proprio ricordare che se qualcuno cercava bagni di folla per far dimenticare gli scandali suoi ha sbagliato valutazione e che anzi ci dispiace che il premier non sia venuto, perchè avrebbe sentito il nostro vero “umore” dopo settimane di cariche e di militarizzazione del territorio. Ci sono decine di comitati, associazioni, gruppi oggi in piazza. Questa storia è stata davvero un risveglio della democrazia reale e della partecipazione e non permetteremo a nessuno di ipnotizzarci ancora: stiamo difendendo la salute e il futuro!
Con noi a manifestare anche movimenti e comitati da altre parti della Campania: giovedì prossimo giornata regionale di iniziative diffuse contro questo piano rifiuti, perchè le alternative al ciclo megadiscariche-inceneritori esistono e sono necessarie, perchè dobbiamo fermare questa “tombola della devastazione” che oggi ha portato a nuove cariche e soprusi a Giugliano.
Chiudere la Sari senza se e senza ma! Bonifica subito!

Movimento difesa del territorio area vesuviana“”

Nel frattempo  è del 28 ottobre il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che, di concerto con la protezione civile , prevede lo smistamento dei rifiuti campani in Calabria, più precisamente nella discarica privata gestita dalla Daneco in località Gallù-Carratello di Pianopoli (Cz), con l’ avallo da parte del presidente della regione  Scopelliti.

I consiglieri dell’ opposizione al comune di Pianopoli hanno subito espresso la propria grande preoccupazione riguardante

“.. i controlli sui rifiuti scaricati, essendo la discarica privata, e cosa ancora più preoccupante, l’inadeguatezza del sito prescelto: terreno ricco di falde acquifere sotto i venti metri, con un vincolo idrogeologico, in una zona sismica di 1° cat., di natura sabbiosa dove si sconsiglia l’edificabilità, vicino al torrente Grotta e fiume Amato e vicino a terreni con coltivazioni biologiche.

Proprio la diversa descrizione dei luoghi prospettata nel progetto originario, fu uno dei motivi che ha portato ad un sequestro del cantiere con l’avvio di un procedimento penale ed il rinvio a giudizio di tre persone. Dal giudizio il Comune passa indenne cosi come l’ufficio del commissario, perché sarebbero stati ingannati dalle false dichiarazioni dei progettisti. Una cosa è certa l’amministrazione di Pianopoli ha fortemente sostenuto la realizzazione della discarica dichiarando, addirittura, che la stessa avrebbe portato benessere, ed inserendola nel proprio programma elettorale nonostante la discarica fosse un opera privata, tra l’altro, dalla convenzione stipulata, il comune percepisce 4,65 euro/T per disagio ambientale.

L’inadeguatezza della scelta, a nostro avviso- dicono i consiglieri-rimarrà come una macchia indelebile sulla responsabilità amministrativa. Oggi c’è grande attenzione sul sito, speriamo sia la volta buona che anche la gente calabrese, abituata ad accettare tutto in silenzio, prenda coscienza del reale rischio che corrono la salute del territorio e dei cittadini”.(fonte)

Del 30 ottobre la notizia che Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha emesso un’ordinanza per vietare il transito, su tutto il territorio del Comune, degli automezzi che trasportano rifiuti provenienti da regioni diverse dalla Calabria verso la discarica di Pianopoli e altri siti .

Quello che sta accadendo – ha detto il sindaco Speranza – è gravissimo. Sono stupito perché in questo modo non solo si butta la Calabria, una regione che vive una situazione drammatica e di grande difficoltà per diversi motivi, nell’emergenza, ma perché si apre un centro di grandi affari sulla questione rifiuti proprio vicino alla mia città. Adesso capisco perché mi hanno finora impedito la realizzazione di una discarica pubblica sul mio territorio. Da parte mia continuerò a tutelare al meglio la salute dei cittadini e mi opporrò alla nascita di un business dei rifiuti nel nostro territorio. Questa mia posizione non è un atteggiamento di chiusura al dramma che gli altri stanno vivendo ma sono convinto che nel mezzogiorno si utilizzano i drammi per fare soldi, si creano le emergenze per fare business.(fonte)

Grandissima preoccupazione.

Ma un poco di rifiuti nelle regioni del centro-nord, no eh?


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