Mi piace questo genere di film che racconta storie vere ignote ai più e cerca di riportarne abbastanza fedelmente i fatti, facendo sempre la tara al vizio di Hollywood di romanzare tutto ai fini cinematografici.
E mi piacciono perchè poi mi armo di Wikipedia , mi metto a cercare le fotografie dei veri protagonisti ( in questo senso il film è molto avaro, alla fine sceglie di far vedere solo le foto delle vittime oltre a quella di Cindy e devo dire che in questo caso il lavoro di mimesi di Vanessa Hudgens, brava a colorare un personaggio complesso e stratificato, è stato eccellente) e a leggere un po' che cosa è successo veramente senza filtri cinematografici.
Una notazione riguardo al titolo : complimentissimi al titolista italiano( ma li portano al lavoro col pullmino?) sicuramente vittima di stravaso alcolico per fornire un titolo del genere a partire dal ben più pregnante The frozen ground; riesce nello stesso tempo a spoilerare ( chi vedrà il film saprà) e a consegnare ai posteri un titolo che sembra più adatto a una commedia sentimentale che a un thriller incentrato sulla figura di un assassino seriale.
Il cacciatore di donne è piuttosto vicino ai fatti reali: la storia di Robert Hansen è uno dei casi giudiziari più sconvolgenti della storia recente americana, un serial killer che si presume abbia ucciso una quarantina di donne tra il 1971 e il 1983 dopo averle stuprate e seviziate in ogni modo.
Il tutto letteralmente affondato tra i ghiacci dell'Alaska che forniscono scenari naturali di elevata suggestione.
Per essere un film che racconta la storia di un famigerato assassino seriale il film di Scott Walker , anche sceneggiatore, all'esordio nel lungometraggio, si concentra poco sulla figura di Hansen preferendo porre l'obiettivo sulle motivazioni di Halcombe poliziotto tormentato da un lutto nel passato ancora non rimosso dalla sua memoria e dalla sua coscienza e sulla storia di Cindy , prostituta da bambina a causa di una situazione familiare disastrosa.
Il personaggio di Hansen, recitato da un John Cusack che ne è quasi la copia carbone dal punto di vista fisico, è più defilato, vien fuori solo nel serrato confronto finale, un testa a testa che dura solo pochi minuti e fornisce velocemente la soluzione di tutto.
Forse un po' troppo velocemente dopo un più che discreto lavoro preparatorio su atmosfere e suggestioni.
In definitiva Il cacciatore di donne non è un film da inserire nei corposi annali del genere ma non è affatto da buttare via: assicura un paio di orette di intrattenimento onesto, senza voli pindarici ma anche senza cadute di tono rovinose.
Molto meno peggio di quanto fosse preventivato nelle mie (scarse) aspettative.
Hansen, ritenuto responsabile di 17 omicidi, ma in realtà ne sono molti di più a quanto sembra, è stato condannato al carcere a vita ( gli hanno affibbiato una roba come 461 anni di carcere) con nessuna possibilità di uscire dalla galera, neanche sulla parola.
( VOTO : 6,5 / 10 )