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IL CACCIATORE DI DONNE (The Frozen Ground)

Creato il 02 febbraio 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

cover1300Zero coinvolgimento nel thriller di Scott Walker

Thriller dalle tinte fosche, ma dalla costruzione banale, Il cacciatore di donne (The Frozen Ground, 2012) cavalca senza remore gli stilemi di genere, ma si dimentica di coinvolgere lo spettatore.

Jack Holcombe è un detective della polizia dell’Alaska. È in procinto di ritirarsi, ma gli viene affidato un caso molto spinoso: c’è un serial killer che rapisce, incatena, stupra e uccide giovani donne. Il detective sospetta di un cittadino, apparentemente, tranquillo: Robert Hansen.

Tratto dalla storia vera del crudele serial killer Robert Hansen, un uomo che ha stuprato e ucciso diciassette donne tra il 1971 e il 1983, Il cacciatore di donne, concentrandosi principalmente sulla psicologia del detective piuttosto che sul comportamento disturbato dell’assassino, non convince fino in fondo. Anzi si lascia andare a una costruzione narrativa esile e convenzionale, ostentando noia e poco interesse. Difatti il film sarebbe totalmente inutile (la vicenda dell’arresto si conosce già, il nome dell’assassino rimbalza di ufficio in ufficio) se non si riscattasse con le interpretazioni di Nicolas Cage (normalmente mono-espressivo, qui sfoggia un interessante svolta verso una recitazione più introspettiva rivolta in direzione di colpe e dolori del passato) e di Vanessa Hudgens, convincente nei panni della spogliarellista minorenne (psicologicamente complessa) sfuggita al serial killer. Diversamente Cusack non convince nel ruolo del serial killer, poco approfondito e parecchio superficiale.

Il cacciatore di donne mette a fuoco distese di ghiaccio e una vicenda oscura, senza pensare al coinvolgimento dello spettatore, che qui si sente un elemento esterno, un inutile fruitore di una pellicola che fa della convenzionalità di genere e della classicità un difetto piuttosto che un pregio. Il cacciatore di donne non riesce a farsi thriller teso e disturbante e i motivi delle uccisioni non vengono fatti emergere dalle immagini, ma vengono ridotti a meri elenchi estrapolati da scartoffie ammuffite. Il confronto (seppur perdente) è con quel Zodiac (2007) di Fincher (tanto bistrattato, quanto adorato), nel quale  venivano messe in risalto ambiguità e contraddizioni di una società americana allo sbando e ingabbiata dal terrore. Il cacciatore di donne, non riuscendo a fare ciò, si limita a raccontare, senza spingere sull’acceleratore e senza avere un briciolo di coraggio nel rendere più accattivante un serial killer profondamente crudele.

Uscita al cinema: 3 ottobre 2013

Voto: **


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