Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 114′
Genere: Azione
Regia: Bryan Singer
Distribuzione: Warner Bros
Uscita: 28 /03/2013
Abbandonati eventi storici (Operazione Valchiria), fumetti (X-men 1 e 2, Superman returns) e thriller di qualità (I soliti sospetti, L’allievo), il regista Bryan Singer punta ora lo sguardo sulle vecchie fiabe di una volta, quelle che magari precedono i sonni di ogni bambino.
La scelta è caduta quindi sul famoso Jack e la pianta di fagioli, ovviamente riveduta e corretta secondo gli standard hollywoodiani e rielaborata in salsa dark fantasy per dare quella marcia in più alla Signore degli anelli, proprio come era capitato anche al recente Biancaneve e il cacciatore.
Ambientato in un regno lontano dal nostro presente, Il cacciatore di giganti narra le gesta del giovane contadino Jack (Nicholas Hoult), un ragazzo di umili origini che un giorno incappa nella scoperta più grande di ogni tempo; entrato in possesso di alcuni fagioli magici, ben presto scoprirà l’esistenza di una pianta magica che può portare in un luogo abitato da creature pericolose e fantastiche,ovvero i temuti giganti.
Da qui prenderà inizio un’avventura, che vedrà il ragazzo invischiato in un’operazione di salvataggio per recuperare la scomparsa principessa Isabella (Eleanor Tomlison) nella pericolosa terra ostile.
Esordio nel genere fantasy per il talentuoso Singer, autore che a fasi alterne riesce a dare buoni frutti, Il cacciatore di giganti è per lui sotto tutti gli effetti una delle sue prove più riuscite, con l’alto pregio di voler trattare una fiaba per ragazzi col giusto piglio oscuro, ricco di atmosfere horror e momenti anche abbastanza macabri.
Si fa sostegno con un cast di comprimari di classe, da un malvagio Stanley Tucci ad un valoroso e cavalleresco Ewan McGregor, e trascina lo spettatore in un racconto ricco di elementi tipici del genere.
Gli effetti speciali sono al di sopra della media e adiacenti al tipo di spettacolo a cui si presta (è girato in tre dimensioni), la dimensione favolistica c’è e il ritmo anche non manca.
Insomma stavolta Singer fa un bel centro, non tanto per la convenzionale prima ora e mezza ma soprattutto per il bellissimo combattimento finale, ricco di quello spettacolo che un film come Il cacciatore di giganti ha bisogno.
Consigliato per chi ha voglia di sognare o di avere degli incubi di classe.
Mirko Lomuscio