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Trama: Jack è un povero contadinello che un giorno riceve da un monaco un sacchetto di fagioli assieme ad un’unica raccomandazione: non bagnarli. Quando in una sera di pioggia la Principessa Isabel bussa inaspettatamente alla sua porta, uno dei fagioli si bagna e la poveretta viene scagliata in cielo, con tutta la casetta di Jack, dalla pianta ipertrofica. Jack si precipita a salvare la fanciulla assieme a un manipolo di soldati e un pretendente fedifrago, ma non immagina certo che in cima al fagiolone troverà i malvagi Giganti delle leggende…
Posso dirlo? Finalmente!!!!! Finalmente una fiaba modificata soltanto il minimo indispensabile (è l'unione della famosa fiaba Jack e la pianta di fagioli e della più "arturiana" Jack the Giant Killer), senza sfumature gotiche, riletture moderne, sequel, prequel e chi più ne ha più ne metta! Il cacciatore di giganti sarà anche il fracassone trionfo della CGI ma è innanzitutto un sano, divertente, necessario ritorno alle avventure e alle favole che tanto ci piacevano da piccini, con eroi che fanno gli eroi, re che governano anche se imperfetti, principesse che mantengono la loro femminilità e il loro rango anche se vorrebbero essere parte attiva del regno, cattivi da operetta ma comunque stronzi ed esseri sovrumani pericolosissimi. Mi sono divertita a guardare Il cacciatore di giganti, non me ne vergogno affatto, ho svuotato il cervello da tutti i pensieri e mi sono lasciata trasportare dalla trama semplice, lineare, prevedibilissima, radicata nei topoi ancestrali della fiaba e portatrice dei soliti, eterni e disneyani valori che sono fondamento della crescita dei pargoli da tempo immemorabile.
Quanto alla realizzazione, l’intero ensemble richiama Il signore degli Anelli, a partire dalla corona fiammeggiante portata al dito da uno dei Giganti per arrivare agli occhioni “gollumeschi” di quello a due teste, ma in generale la CGI non è così fastidiosa come mi sarei aspettata e, combinata con la sapiente regia di Singer, regala un paio di sequenze veramente belle, comprese quelle della scalata e discesa dalla gigantesca, dettagliatissima pianta di fagioli e quella della battaglia finale al Castello, dove il binomio morte & distruzione la fa letteralmente da padrone. Ammetto però che all’inizio mi sono quasi alzata per uscire dalla sala. A differenza de Il grande e potente Oz, che aveva un’introduzione spettacolare e si ammosciava proseguendo, Il cacciatore di giganti parte invece con un orrendo prologo completamente digitale che risulta legnoso, freddo e fasullo come se l’avessero fatto degli studentelli alle prime armi, una sorta di flashback che, per fortuna, viene presto eclissato dall’intelligente montaggio che racconta in parallelo l’infanzia di Jack ed Isabel, provenienti da due mondi lontani ma accomunati dai medesimi sogni. Piacevolissima anche la prova degli attori: Ewan McGregor è un guasconotto figo da far paura, i due protagonisti sono un po' inespressivi quindi perfetti per il ruolo dell'eroe e della principessa belloccetti, Stanley Tucci è effettivamente sprecato ma compensa con abbondante dose di malvagità e Ian McShane è un credibilissimo Re coraggioso ma freddo, una di quelle figure regali e ambigue, alle quali si impara a portar rispetto col passare del tempo. Simpatici anche i giganti, molto ben fatti e a tratti anche spaventosi, ma la parte migliore del film è sicuramente il finale, che si ricollega in modo molto intrigante all'epoca moderna... e lascia lo spettatore più fantasioso con una carrellata verso l'alto che potrebbe anche far presagire un sequel. Chissà. A me basta questo, per una serata di relax va benissimo così.
Del regista Bryan Singer ho già parlato qui. Ewan McGregor (Elmont), Stanley Tucci (Roderick), Eddie Marsan (Crawe), Ian McShane (Re Brahmwell), Warwick Davis (Old Hamm) e Bill Nighy (che da la voce al gigante dalle due teste, Fallon) li trovate invece ai rispettivi link.
Nicholas Hoult interpreta Jack. Inglese, ha partecipato a film come X-Men – L’inizio, Warm Bodies e ha doppiato un episodio di Robot Chicken. Ha 24 anni e tre film in uscita, tra cui Mad Max: Fury Road e X-Men – Giorni di un futuro passato, dove riprenderà il ruolo di Bestia.
Eleanor Tomlinson interpreta Isabel. Inglese, ha partecipato a film come The Illusionist, Alice in Wonderland ed Educazione siberiana. Ha 21 anni e due film in uscita.
Ewen Bremner interpreta Wicke. Indimenticato Spud di Trainspotting, l’attore scozzese ha partecipato a film come Dredd – La legge sono io, Snatch – Lo strappo, Il giro del mondo in 80 giorni, Alien vs Predator, Match Point e alla serie My Name is Earl. Ha 41 anni e due film in uscita.
Tra gli altri interpreti segnalo inoltre la presenza di Ralph Brown, già Bob nell’esilarante I love Radio Rock, qui nei panni del monocolato Generale Entin. Se il film vi fosse piaciuto consiglio infine la visione di Legend, La storia fantastica e magari King Kong, perché no! ENJOY!
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