Magazine Cucina
Oggi, il Calendario Italiano del Cibo festeggia la Giornata Nazionale di Giuseppe Verdi, essendo l'anniversario della prima rappresentazione del Nabucco.
Non potevo mancare a questo appuntamento!
Giuseppe Verdi, nasce a Roncole, vicino a Busseto (Pr), i genitori erano di origine piacentina e dopo aver vissuto a Milano per qualche tempo nel 1851, con la moglie Giuseppina, si trasferisce a Villanova d’Arda, dove abita nella lussuosa villa di Sant’Agata , una dimora circondata da un grande parco, curato da Verdi stesso.
Egli amava la buona tavola emiliana, ma preferiva i vini toscani e francesi, anche se spesso sulla sua tavola era presente il vino delle sue vigne e la cucina preparata con tanto amore da cuochi locali.
In una lettera del 1876 chiedeva alla moglie Giuseppina Strepponi "Pare che Maloberti abbia trovato un cuoco di Piacenza che potrebbe convenirci (...). Cerca di trovare uno che possa convenirci sotto butti i rapporti, ma di preferenza piacentino". (Tratto da "La magnifica cucina" di Roversi)
La passione di Giuseppe Verdi per la cucina e la buona tavola è risaputo e molto probabilmente al luogo di nascita e dove ha vissuto, tra Parma e Piacenza, zona ricca di tradizioni gastronomiche, piatti e vini superlativi (dite che sono di parte????).
Pare che apprezzasse particolarmente i salumi di queste zone più in particolare, il Culatello di Zibello, il Prosciutto di Parma e i tre salumi Dop piacentini (Coppa, Salame e Pancetta Piacentina ).
Spesso nelle sue lettere alla moglie ne parlava,e inoltre citava aneddoti di cucina e ricette vere e proprie.
Nella sua residenza di Villanova organizzava spesso pranzi e feste dove i prodotti tipici della zona erano sempre serviti con riguardo e dedizione e spesso inviava ad amici prodotti tipici del territorio come la Spalla di San Secondo e vini della zona.
Nel sito dove ho tratto queste informazioni (qui), vengono riportate fedelmente alcune ricette, tratte dal volume “La cucina di Verdi” di A. Grignaffini, G. P. Minardi, C. Mingardi, M. Rinaldi Cianti, R. Rocchetta Valesi, Editoriale Giorgio Mondadori, (Corsico-MI) 2003, e prprio qui ho ritrovato il mio adorato Cacio bavarese, un dolce freddo molto calorico, ma di una finezza al palato unica.....
io ed il grande Maestro Giuseppe Verdi ve lo consigliamo!!!!.
Qui la ricetta.