Sul blog Sud de-genere si parla di una Marca di caffè “Caffè Guglielmo”. Ecco il loro post:
E’ del novembre 2009 la richiesta che Anna Pascuzzo fa alla Società Caffè Guglielmo, il cui slogan storico è “il caffè che fa centro…”, di riflettere sull’opportunità o meno di far uso, per la nuova campagna pubblicitaria, dell’immagine vincitrice di un concorso indetto dalla stessa Gulgielmo, consistente in un primo piano di un pezzo di corpo di donna, nudo, con un bersaglio posto ad altezza seno. A rispondere per la Società Guglielmo, un avvocato che giustifica l’immagine pubblicitaria come decisamente poco molesta rispetto al trend nazionale, e fa uso di una “singolare” equazione : “l’universo femminile ha sempre agito positivamente sulle leve psicologiche del mercato e nello spirito imprenditoriale di un’azienda ciò si traduce in produzione con conseguenze positive sui posti di lavoro”, proponendo, in pieno stile Cetto Laqualunque, il classico concetto dello scambio sessuo-economico.
L’uso dei nostri corpi salverà l’economia della nazione?!
Dopo un intenso scambio, la Società Gugliemo ci ripensa, e scrive ad Anna che eviterà di usare, pur avendo agito “in buona fede, una foto che non incontra il favore del consumatore” ( aggiungerei anche della consumatrice).
Ed io sono contenta, perchè il Guglielmo è un ottimo caffè.
“Gentile Società Caffè Guglielmo, sono una cittadina profondamente indignata e desidererei porre alla Sua attenzione alcune riflessioni (per ora solo formalmente e in qualità di cittadina). Premetto che sono altresì una consumatrice del vostro buonissimo e celeberrimo prodotto. Ho sempre apprezzato il vostro caffè e, nonostante ormai ci siano sul mercato disparate varietà, alcune di qualità particolarmente pregiata, sono rimasta “fedele” al sapore e all’aroma del Vostro prodotto, ho anche a lungo apprezzato le campagne bubblicitarie atte alla propaganda dello stesso. Ma devo palesarle il mio sdegno profondo e la mia amarezza di donna, di cittadina e di consumatrice rispetto all’ignobile e offensiva campagna pubblicitaria della quale la Guglielmo si sta servendo per la propaganda di un prodotto che non ha certamente bisogno della volgarità e di simili bassezze per essere acquistato in tutto il mondo. Che un corpo nudo di donna con un cartello sul seno inviti il consumatore a fare “centro” non solo mi provoca indignazione ma mette in seria discussione l’etica di chi propone una simile idea di marketing per vendere una “merce”. E’ ora di dire basta a questa strumentalizzazione del corpo delle donne che per il mero profitto sono usati e “abusati” in ogni angolo e su ogni muro. Chiedo pertanto alla celebre Società del caffè di rivedere questa campagna pubblicitaria che per educazione mi limito a definire di “cattivo gusto” e di riconquistare attraverso le risorse umane (che al suo interno certo non mancheranno) il rispetto per le donne, per gli esseri umani e per i consumatori tutti.”
Contuinua qui. Le foto delle campagne sono qui.