OLTRARNO
Il calcio è un colpo dato con un piede. C’è calcio e calcio. Quello dell’indefinito metaforico: un calcio al passato; un calcio al presente; un calcio al futuro; un calcio ai pensieri; un calcio ai ricordi; un calcio al destino; un calcio al conformismo; un calcio alla buona creanza; un calcio alla sudditanza. Poi c’è il calcio mitico sofferente esaltante della disciplina sportiva: calcio dato alla palla piena di aria che afferra la vittoria con le maggiori reti con i goal realizzati. La partita di pallone ha il proprio calcio d’inizio eseguito da chi dalla sorte è stato designato dalla classica monetina gettata in aria al centro del campo di gioco. La partita della vita ha un inizio diverso dalla partita di calcio. La mia partita ebbe inizio con il calcio in culo sferratomi da mio padre con tanta forza da farmi saltare, a piè pari, un’intera rampa di un piano di scale. Per questo ancora sono in campo. Per questo ancora gioco. Essere stato pallone e avere conosciuto l’effetto del calcio mi permette di cercare la porta avversaria, mi permette di fare ancora goal. E’ una grande soddisfazione. Ma se non ricordate di avere ricevuto una bella pedata non potete neppure immaginare cosa significa giocare. (Ricordo da un racconto di Tirella).
B A R Z E L L E T T A
Un arbitro di calcio si reca da una maga per interrogare il suo futuro.
La maga gli rivela che lo vede sopra un campo verde che corre,
corre a destra e poi a sinistra e poi ancora a destra, sempre a zig zag.
Il poveretto è rincorso da una folla urlante ….
L’arbitro preoccupato domanda: ho abbastanza vantaggio?
-Gino Bramieri-
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