Il gap tra il calcio italiano e i migliori club europei non esiste solo sul campo, ma anche in tv. È quanto emerso ai workshop degli Screenings che la Rai ha organizzato quest'anno a Venezia. Non solo i club inglesi, come Arsenal e Liverpool, ma anche squadre meno blasonate come Galatasaray e Fenerbahce o il Benzina, hanno canali tematici che riscuotono un successo di pubblico e di introiti non paragonabili a quelli italiani.
Così, sia Roberto Scarpini, direttore di Inter Channel, sia Alessandro Spartà, omologo di quello della Roma, spiegano che dalle nuove proprietà straniere
«è arrivata la richiesta di cambiare le rotte che abbiamo sempre seguito sin qui. Ci vorrà del tempo, non poco, ma Inter e Roma si avviano a diventare brand internazionali e come tali li gestiremo d'ora in poi».
«Siamo scesi da 50 a 35mila abbonati, ma non abbiamo prodotto, esclusive - afferma Elena Guastoni di Milan Channel -. Nemmeno la gestione sportiva ci dà una mano particolare: i giocatori non amano essere coinvolti se non nei panni di seriosissimi professionisti. Facciamo fatica a restare competitivi in un momento difficile come questo».
Da qui la richiesta di creare un panel europeo dei club per scambiare idee e stringere alleanze.
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