Il calciomercato si è concluso, sono state fatte promesse, si sono sentiti nomi e cifre, il presidente De Laurentis aveva rassicurato tutti parlando di grandi acquisti, Benitez rispondeva con molta tranquillità circa gli arrivi a “sorpresa” nel Napoli, ed ora che tutto è finito possiamo dire con un certo stupore che la sorpresa c’è stata. Il Napoli non è riuscito a concludere nessuno degli accordi altisonanti di cui aveva parlato, fatta eccezione per Jorginho, ed ancora una volta si è affidato alla dea bendata della fortuna acquistando giovani di cui solo il campo farà sapere il vero valore. Su Tuttonapoli.net si può leggere un resoconto dettagliato dell’esperienza calciomercato azzurra. Suona il gong. Il circo del calciomercato chiude. Finalmente, direbbe qualcuno. E’ stata una sessione di gennaio logorante e complessa per il Napoli, alle prese tra le aspirazioni di Benitez per i top player ed una realtà ben più dura.L’eliminazione in Champions ha complicato, e non poco, le strategie azzurre. Tante porte chiuse in faccia, tante trattative pensate ma mai realmente decollate. Si pensi ai vari Mascherano, Agger, Skrtel. Sogni nemmeno tanto nascosti di Rafa ma che, al di là di qualche azzardo dell’ “esperto” di mercato di turno, non sono mai stati vicini al Napoli. Se ne riparlerà a giugno, ma serviranno argomenti molto convincenti. O più realisticamentetanto vile denaro. Quel denaro che la società ha scelto di non investire su calciatori la cui valutazione veniva ritenuta eccessiva. Si pensi a Capoue, colosso che avrebbe fatto molto comodo a Benitez – che ci ha sperato fino alle ultime ore del calciomercato – rimasto al Tottenham per la valutazione ritenuta troppo alta dalla società azzurra. Ma qual è il bilancio di questa sessione di mercato? Evidente che qualcosa non sia andato come previsto. Diciamo quasi nulla. Altrimenti non si sarebbe giunti a chiudere nelle ultime ore di mercato operazioni che potevano essere concluse con settimane di anticipo. Henrique e Ghoulam, sul cui giudizio lasciamo parola al campo, non erano sicuramente le prime scelte sulla lista di Benitez. Pensare il contrario ed affermare il contrario avrebbe la sostanza di una bugia troppo evidente. Oltre il valore dei calciatori, l’unica certezza è che si è scelto un profilo basso. Si è scelto di dare una seconda possibilità ad Henrique, dopo le difficoltà incontrate nella sua prima esperienza europea, e di scommettere sul dinamismo di Ghoulam. Dopo i proclami del presidente ad ottobre, inutile negarlo, le aspettative erano differenti. C’è da chiedersi, ma la domanda appare molto più che retorica, se per fare il grande – definitivo – salto di qualità il Napoli possa ancora affidarsi a queste scommesse. Se lanci i dadi per aria non puoi sempre sperare di beccare il sei. Anzi, la storia recente dimostra tutt’altro. Discorso a parte merita l’arrivo di Jorginho. Un’idea nata in corso d’opera, probabilmente una seconda scelta dopo il rifiuto del Lione per Gonalons. Intuizione sicuramente positiva, quella dell’ex veronese che già da mesi era finito sotto la lente di osservazione dei più grandi club europei. Tirare un bilancio significa anche confrontarsi con le proprie rivali. Come esce il Napoli da questo gennaio? O meglio, il Napoli si è rinforzato più delle proprie rivali?Prendiamo la Juventus. Con Tevez, Llorente, Vucinic, Giovinco e Quagliarella in rosa, la società ha deciso di regalare a Conte un bomber di razza come Osvaldo. Benitez, poverello, dovrà pregare ogni notte che a Gonzalo Higuain non venga nemmeno un raffreddore, avendo come unica alternativa Duvan Zapata. Ricordate il discorso dei dadi e delle scommesse. Ecco, il colombiano rientra tra quelle. Può una società ambiziosa correre un rischio del genere? A voi la risposta. E la Roma? Sabatini si è preso la ribalta, regalando rinforzi di qualità a Garcia (Nainggolan, Bastos, Toloi) e volgendo lo sguardo al futuro con operazioni di grande intelligenza che hanno portato a Roma talenti dal futuro assicurato (Paredes, Sanabria, Berisha, Tibolla). Inutile, in questa fase, dare dei voti. Il campo darà il suo responso. Opportuno, però, sottolineare come le aspettative fossero differenti. Necessario ricordare le promesse del presidente. Ora testa al campo. Per squadra ed allenatore. La società, invece, si metta subito al lavoro. A giugno non ci saranno alibi. A giugno bisognerà dare un impulso decisivo al progetto Benitez. Senza cessioni illustri. Aggiungendo qualità e personalità ad una rosa che dovrà puntare a traguardi sempre più ambiziosi. Le scommesse, lasciamole ad altri.
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Il calciomercato si è chiuso, facciamo il punto della situazione
Creato il 01 febbraio 2014 da VesuviolivePotrebbero interessarti anche :