Apriamo la sesta casella...
L'intervista che oggi vi faremo leggere, è rivolta alla scrittrice italian Silvia Avallone. Sicuramente in molti avrete letto i suoi libri. Vi sono piaciuti?
Chi è Silvia Avallone? Ho un’incrollabile fiducia nella letteratura e nella parola letteraria. Amo leggere, specialmente romanzi e poesie. Credo che i libri possano cambiare non il mondo, ma il nostro modo di guardarlo e di percorrerlo. E amo scrivere per raccontare storie che desidero strappare al silenzio.
Quando e come nasce la scrittrice che è in te? Quali sono state le prime occasioni in cui ti sei cimentata a comporre dei brani? Ricordi qualche episodio in particolare? Scrivere è stato per me il naturale proseguimento della mia passione per la lettura. Ricordo un pomeriggio d’inverno, in quarta elementare, in cui ero impegnata a imparare a memoria una poesia di Giovanni Pascoli: “Novembre”. Fu una specie di folgorazione. Da quel giorno cominciai a scrivere poesie. Ma ho dovuto arrivare all’Università prima di trovare il coraggio di cominciare un romanzo, e di vivere la scrittura con costanza e fatica, oltre che con gioia.
Diceva Zafòn che leggere è un'arte in via di estinzione.. Cosa ne pensi? Hai dei suggerimenti? Penso che leggere sia una necessità meravigliosa, e un atto di libertà. In questo senso, credo che sia inestinguibile. Ogni giorno leggiamo una grandissima quantità d’informazioni su internet, sul display del cellulare, per strada. Ma la lettura di un libro richiede senz’altro più tempo, più cura, e anche un desiderio diverso: quello di vivere le vite altrui, d’immedesimarsi in altri occhi. Da bambina sono sempre stata incuriosita da chi leggeva: lo vedevo rapito, assorto tra le pagine. Mi chiedevo quale mistero ci fosse sotto. Credo che per diffondere la curiosità della lettura sia importante far capire che i libri non sono mondi separati dalla vita, tutt’altro. E che una vita soltanto (la nostra) non ci basta. Per questo ci caliamo in un romanzo o in una poesia o in un racconto, per questo lo percorriamo come fosse una strada. Una volta chiuso il libro, in qualche misura, la nostra esperienza, la nostra emotività, la nostra conoscenza di noi stessi e del mondo, sono aumentate.
Se un giorno dovessi consigliare a tuo figlio tre libri che reputi fondamentali per la sua formazione, quali gli indicheresti? “La storia” di Elsa Morante. “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij. “A sangue freddo” di Truman Capote.
Parliamo del tuo primo romanzo.. Acciaio ha avuto un buon successo dopo essersi posizionato secondo al premio Strega. Quali sono i suoi connotati essenziali?
Ultimamente è uscito il tuo ultimo romanzo pubblicato con Rizzoli. Quali sono state le emozioni durante la stesura? C'è una distanza con Acciaio? A quale delle due storie sei particolarmente legata?
Se dovessi fornire una serie di suggerimenti a un aspirante scrittore, quali sarebbero le indicazioni principali? Leggere, sopra ogni cosa. Non si scrive mai da soli, ma in costante dialogo con gli scrittori e i libri che abbiamo amato. La nostra voce, il nostro modo di raccontare, emerge dal confronto con altre voci, con altri stili. Ma non si tratta solo di questo: leggere insegna l’immedesimazione, la capacità di mettersi nei panni degli altri. Insegna a non essere mai indifferenti, anzi, sempre curiosi. Ed il secondo consiglio è proprio questo: essere curiosi, indagare e percorrere il mondo che ci circonda, andare a caccia di storie, interrogare luoghi e volti. Infine: scrivere e riscrivere, non accontentarsi mai di quello che si è scritto in prima stesura. Essere spietati con se stessi, lavorare con metodo, scegliere le parole necessarie, limare, cesellare, mettere in discussione ogni frase e ogni capitolo. L’ispirazione è uno stato di grazia meraviglioso, ma non basta. E il bello di scrivere è anche la fatica necessaria a costruire con le parole il mondo che abbiamo immaginato.
Saluto con gratitudine e affetto tutti coloro che si sono presi cura dei miei personaggi, delle storie che ho raccontato facendole proprie, dando loro una nuova vita e nuove possibilità.
Silvia Avallone