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Il Califfo di Parigi

Creato il 18 novembre 2015 da Albertocapece

arnold-schwarzenegger-ppAncora una volta ci si troviamo di fronte alla realtà desolante, a dover constatare la fungibilità del terrorismo come strumento per la politica estera e per quella interna. E da questo punto di vista l’Isis, si è mostrato un vero general pourpose: per due anni è servito a gettare il caos in Medioriente e a costituire un pretesto per colpire Assad e distruggere la Siria, nello stesso periodo è stato allo stesso tempo demonizzato come espressione del fanatismo musulmano e vigorosamente sovvenzionato quale maggiordomo tagliagole dell’impero americano e del patetico neocoloniasmo francese, ma con l’intervento russo che ha cominciato a colpire sul serio non è stato più possibile continuare questo gioco a tutto campo e il Califfo è venuto buono per dare una spallata autoritaria in Europa già tenuta sotto il calcagno della dittatura di mercato, ma pur sempre irrequieta e non domabile dai locali emiri della finanza. Dove non può la ragione, riesce la paura.

Del resto con tutti i soldi, le armi e gli aiuti che ha ricevuto dagli Usa, dall’Arabia Saudita, dal Qatar e dalla stessa Francia il Califfato non poteva mostrarsi ingrato e non dare una mano al donatore in difficoltà: Non ti preoccupare François, che ti aiutiamo noi a bloccare l’infedele Le Pen e a darti la possibilità di dimostrarti più fascista di lei. I folli, gli assassini, i fanatici addestrati non ci mancano e del resto ce li hai mandati tu. In effetti se c’è qualcuno in Europa che oggi può dire Allah Akbar  è proprio questo omuncolo, ridicolo travet del tradimento della sinistra, triste giullare che vuol fare il Re Sole.

Così ha preso la scusa degli attentati che nel migliore dei casi sono in termini generali una sua “culpa in vigilando”, per tagliare le unghie alla libertà dei francesi proponendo un cambiamento costituzionale per adattarla allo stato di guerra. Davanti a Parlamento e Senato sontuosamente riuniti a Versailles ha esposto il suo piano per la “sicurezza” grazie all’eliminazione di garanzie per i cittadini e proponendo di cambiare gli articoli che riguardano i poteri straordinari del presidente e gli interventi armati all’estero.

La cosa è ridicola perché la Costituzione francese è quella voluta da De Gaulle nel 1958 proprio per superare il momento di maggior pericolo per il Paese minacciato dalla guerra in Algeria, dall’Oas e come se non bastasse da un golpe in Corsica. Anzi non contento dell’opera della commissione costituente, il generale con un colpo di mano parlamentare, nella notte fra il 2 e il 3 giugno del 58 fece cambiare l’articolo 90 al fine di poter dare al presidente poteri straordinari per un periodo di sei mesi. Nemmeno questo basta più al travet Hollande, pallone gonfiato che non vola essendo riempito con gas di origini non proprio nobili: si tratta semplicemente di un pretesto per poter aumentare il controllo sulla società francese e impedire che le attuali elites possano essere scalzate. Cosa che del resto è dimostrata dalla incoerente e grottesca tesi del presidente che si dice più che mai intenzionato a cacellare Assad con la scusa di una strage ufficialmente fatta dai suoi nemici. Bisognerà vedere che cosa chiederà il califfo di Siria e Iraq a quello di Parigi, non meno schizzato di sangue, come compenso per il favore fatto e cosa chiederanno gli Usa in termini di politica anti russa: la dinamica degli attentati, sulla quale persino l’adoratore compulsivo del potere, Giuliano Ferrara, esprime più di un dubbio,  fa pensare che il President Clouseau sia ormai ampiamente ricattabile.

Quanto all’Europa è triste doverlo dire, ma di fronte a personaggi del genere, la cui suprema aspirazione è quella di scroccare qualche sigaretta dell’impero all’amico americano costi quel che costi, magari con l’aiuto di sedicenti sinistre che si apprestano a votare la manipolazione in senso autoritario della costituzione, non c’è che dire, Merkel tutti i giorni.


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