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IL CAMERIERE DI BORGES di Fabio Bussotti

Creato il 16 marzo 2012 da Paolo Franchini

«La maggior parte delle voci su di me sono false, create da me o dai miei amici della Cia al solo scopo di non farmi trovare. Sarò stato anche un ladro, ma non come dicono i rapporti dei servizi segreti. Sono estraneo ai colpi colossali che mi vengono attribuiti. Però sono stato amico di Che Guevara e di Salvador Allende. Ed è anche vero che per due anni sono stato cameriere di Borges».

“Una storia avvincente e avventurosa. Potrebbe essere un bel film, ricco di azione e umanità”.
(Liliana Cavani)

La storia si snoda tra Italia e Argentina, intrecciando temi storici e politici in una trama avvincente, a metà tra thriller e spionaggio. Divertente, ricco e molto cinematografico, il romanzo ha interessato i registi Liliana Cavani e Marco Bechis ed è già destinato a diventare un film grazie a una coproduzione italo-argentina.

Chi è Evaristo Torriani? Perché il suo nome sembra rimbalzare per decenni tra Europa e Sudamerica nei contesti più diversi? Amico di Che Guevara, agente dei servizi segreti, ma anche cameriere personale del grande scrittore Jorge Luis Borges: è possibile che proprio quest’uomo, ormai anziano e con un altro nome, sia il vicino di casa del commissario Flavio Bertone? Fatto sta che è sparito e, poco dopo, sparisce anche la misteriosa busta che il vecchio aveva chiesto al commissario di custodire. Quando poi, viaggiando da Roma a Buenos Aires, Bertone scopre che i servizi segreti stanno ancora cercando Torriani, tutto si complica, perché in quella busta potrebbe esserci un documento molto compromettente: i nomi dei veri genitori degli orfani del regime di Videla. E se invece ci fosse un inedito di Borges?

“Bertone, in punta di piedi, tornò in camera. S’infilò le mutande. In salotto, prese la Beretta dal cassetto della scrivania. Tornò a guardare nello spioncino. Il tipo era ancora lì che cercava di entrare. O come ladro era una schiappa, oppure la serratura del signor Vincenzo era formidabile. Bertone vinse la paura che gli aveva raddoppiato i battiti cardiaci e spalancò la porta: «Mani in alto!”.

Fabio Bussotti è nato nel 1963 a Trevi (Pg) ed è uno degli autori e attori più poliedrici d’Italia. In teatro ha affiancato, tra gli altri, David Haughton, Giorgio Albertazzi, Adolfo Celi, Ermanno Olmi, Vittorio e Alessandro Gassman. Per il cinema ha lavorato con Federico Fellini (L’intervista, 1987), Liliana Cavani (Francesco, 1989, per il quale ha vinto il Nastro D’Argento), Francesca Archibugi (Verso sera, 1990), Mario Monicelli (Come Quando Fuori Piove, 2000). Ha inoltre recitato in numerose fi ction televisive. Egli stesso drammaturgo, è autore di numerosi testi portati in scena dal 1991 a oggi. Come romanziere ha esordito nel 2008 con L’invidia di Velázquez (Sironi).

Pagine 304
Formato 14×21
Prezzo euro 16,00
Isbn 978-88-8372-569-2

Ebook a euro 6,90 su www.bookrepublic.it
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