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Il cammino e l’anima: conversazione con Claudio Tomaello

Creato il 18 marzo 2016 da Thoth @thoth14

Il cammino e l’anima: conversazione con Claudio TomaelloD - Camminare ed esplorare penso sia un'arte. I paesaggi che la vista contempla trovano l'esatto riscontro in ciò che la "vista interna" percepisce nei paesaggi interiori. Claudio Tomaello, cosa significa per te camminare e insieme esplorare?

Non riesco a trovare una differenza sostanziale tra questi due verbi, entrambi parlano di viaggio. Ogni volta che trovo la forza di camminare nel mondo, infatti, scopro panorami inaspettati e ogni volta che esploro nuove vie artistiche e di conoscenza trovo strade sconosciute da percorrere dentro di me.

Nelle fiabe l'avventura inizia solo quando il protagonista si mette in cammino. Se stai fermo non accade niente e niente mai cambierà. Per diversi anni, in fondo, io sono rimasto sulla soglia di casa. Sognavo una vita diversa, ma avevo paura di addentrarmi nel bosco.

Ancora non sapevo che tutte le fiabe archetipiche raccontano che, se hai il coraggio di muovere i primi passi, poi l'aiuto arriva. Puoi starne certo - ti dicono - se ti metti in cammino, l'aiuto arriva.

Camminare per me è lasciare le sicurezze acquisite, respirare il vento e attraversare soglie, passando di terra in terra, verso la Terra Promessa. E questa meta non è un concetto astratto ma un luogo molto preciso, per tutti uguale e per ognuno diverso; è il luogo che Dio - nel testo originale della Bibbia, scritto in ebraico - indica ad Abramo: "Va' verso di te".

tesa allo sviluppo armonico di tutte le parti della personalità ed a favorire un contatto con i livelli superiori della psiche. È un per la conoscenza, la crescita, la trasformazione personale, in cui ciascuno, partendo da ciò che è, ha il potere di attuare le sue potenzialità individuali attraverso un lavoro guidato ma essenzialmente autoformativo.

Per me narrare è stata anzitutto una necessità. Dovevo farlo. In termini religiosi si potrebbe definirla vocazione, credo.

Scrivere una storia è un parto: è meraviglioso e, allo stesso tempo, doloroso ed è possibile solo se sei disposto a cambiare, a " farti scrivere ", ad affrontare le tue paure e lasciarti condurre in luoghi sconosciuti. Una storia è vera se quando inizi a scriverla non sai come finirà perché lo scoprirai poco alla volta, insieme ad essa.

D - Brevissimamente, Claudio, una storia davvero corta affinchè i lettori di

La parola ebraica che significa "storia", letta dal punto di vista simbolico, significa anche "la felicità è nelle tue mani." Vi saluto allora con una breve storia che ho trovato in un vecchio libro e parla proprio della felicità.

C'era una volta un gattino che cercava di prendere la sua coda e così girava in tondo in tondo, senza fermarsi mai. Un giorno passò di lì un gattone, che gli chiese: "Gattino, cosa stai facendo?" e quello rispose: "Mi hanno detto che la felicità è nella mia coda e così sto cercando di prenderla".

Il gattone si fece pensieroso e poi, sorridendo, disse al gattino: "Sai, anch'io ho ragionato sulle cose della vita e anch'io sono giunto alla conclusione che la felicità è nella mia coda. Ma con il tempo mi sono reso conto che se la rincorro essa mi sfugge sempre se, invece, mi impegno a fare la mia strada essa mi viene sempre dietro."

BREVE PRESENTAZIONE DI CLAUDIO TOMAELLO

Il cammino e l’anima: conversazione con Claudio Tomaello
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