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Il campanile che non c’è.

Creato il 06 gennaio 2015 da Scurapina

Mi capita, quando facciamo una visita d’istruzione a Milano e  passiamo per Piazza del Duomo, di soffermarmi per un attimo e di chiedere ai ragazzi cosa notano di strano nella cattedrale.

I giovani virgulti forse distratti dalle guglie, dallo slancio verticale della costruzione, dalle centinaia di sculture di solito ci mettono un po’ ad accorgersi  che il Duomo non ha il campanile e, qualche volta, si stupiscono che un edificio religioso di tale imponenza ne sia privo.

In realtà durante la lunghissima costruzione della Cattedrale si era pensato a dove posizionare il concerto di campane (tre per l’esattezza) che ora si trova nell’intercapedine del tiburio tra la volta interna e le pareti esterne e non si vede dall’esterno, senza tuttavia trovare una soluzione che rispondesse alle esigenze statiche ed architettoniche dell’edificio.

Il progetto più realistico si deve all’architetto Vico Viganò che, nel 1927, realizzò uno studio per la costruzione di una torre, alta 164 metri, da erigere più o meno dove ora sorge l’Arengario.

Nelle intenzioni del progettista la torre, altissima e lanciata, doveva essere di stile gotico fiorito, con una base di venti metri di lato e doveva reggere un concerto di diciotto campane e portare il “Faro della Pace” sulla cuspide.

L’architetto fece realizzare anche delle cartoline che raffigurano il campanile, dritto come un razzo, inquadrato dall’arco d’entrata della Galleria o posizionato sul lato della cattedrale.

Nell’ottobre del 1939 un’agenzia di stampa diramò la notizia che Mussolini, dopo un colloquio con l’architetto Viganò, aveva approvato il progetto.

Purtroppo eventi ben più drammatici di lì a poco avrebbero dirottato i fondi necessari alla realizzazione del campanile su altri capitoli di spesa.

E fu così che il Duomo restò senza campanile.

Milano


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