Manes Bernardini, consigliere regionale del Carroccio, ha guidato la "passeggiata della sicurezza" all'ospedale Maggiore di Bologna
di Donato Sena, su Giornalettismo 14/2/2013
Manes Berardini, consigliere regionale della Lega Nord in Emilia Romagna, e candidato alla Camera dei deputati, ieri mattina ha guidato una ronda all’ospedale Maggiore di Bologna contro i nomadi presenti all’interno della struttura. L’esponente del Carroccio si è mosso per denunciare una situazione “esplosiva” di un nosocomio “in balia di orde di roma che scorazzano, rubano e infestano i reparti, provocando rabbia tra i medici e gli infermieri”.
IL CARROCCIO SFILA CONTRO I ROM – Si legge oggi sull’edizione bolognese di Repubblica (a firma di Rosario Di Raimondo):
Cominciata all’alba, la ronda formata da militanti ed eletti della Lega Nord ha fatto uscire dall’ospedale una decina di nomadi e impedito l’ingresso ad altri. Dunque non un semplice «sopralluogo », come lo ha definito ieri Francesca Scarano, vicepresidente del Consiglio comunale di Bologna, che ha partecipato all’iniziativa. Dopo il blitz, Bernardini, Scarano e il consigliere provinciale Alessandro Marzocchi hanno partecipato a un incontro con il Questore Vincenzo Stingone e il Prefetto Angelo Tranfaglia. «La polizia può aiutare fino a un certo punto, visti i tagli d’organico. Abbiamo chiesto di utilizzare l’esercito per controllare il Maggiore, ma non è possibile», dice il consigliere regionale leghista. Però, continua, la responsabilità all’interno dell’ospedale «è dell’Ausl e del suo direttore generale Ripa di Meana: invece di pagare stipendi a tanti zeri, assuma più vigilantes 24 ore al giorno». E annuncia una raccolta firme e un esposto in procura contro l’Ausl.SPUNTANO I BASTONI – L’irruzione dei militanti della Lega è stata caratterizzata anche da momenti di tensione. Racconta ancora Di Raimondo su Repubblica Bologna:
Bernardini entra in ospedale e intima agli ospiti indesiderati di andare fuori. «Via, via! Questo non è un bar» dice a un ragazzo che stava per entrare. Le ispezioni vanno avanti per due ore: nei bagni, tra la gente già in fila per le analisi e fra quella seduta al pronto soccorso. Il consigliere regionale litiga anche con Antonio Rossi, medico della direzione sanitaria del Maggiore, che non autorizza immagini all’interno dell’ospedale (realizzate, oltre che dai giornalisti, da un militante del Carroccio): «Fate entrare extracomunitari violando tutte le leggi e non posso entrare io? Arrestatemi pure» risponde Bernardini, prima di ricominciare la perlustrazione. «La Lega allontana gli zingari dai bagni dell’ospedale. La ronda leghista va fino in fondo» scandisce dopo. «Abbiamo visto lo schifo che ogni giorno vivono gli ammalati, gli utenti e gli operatori sanitari. Abbiamo bloccato tre accessi e pizzicato gente nei bagni, gente che rubava l’acqua dei termosifoni. Il tutto in una struttura che dovrebbe avere garanzie, sicurezza, pulizia». La caccia ai nomadi continua anche fuori, e per un attimo si pensa che la situazione possa degenerare. Un gruppetto di senzatetto, da lontano, insulta i militanti del Carroccio brandendo un paio di bastoni. «Andiamo a prenderli», scandisce uno della ronda, ma l’inseguimento dura poco e gli uomini si dileguano per strada.
“QUI NON E’ UN CESSO PER ZINGARI” – Dell’iniziativa parla anche il quotidiano Libero, che precisa come la ronda sia stata definita dai leghisti una “passeggiata della sicurezza”, e riporta di un motto assai poco conciliante espresso dalle camicie verdi:
Anticipando l’iniziativa con una nota di martedì scorso, alle 6.30 di ieri un manipolo di rappresentanti locali del Carroccio si è presentato all’Ospedale Maggiore di Bologna per effettuare una «passeggiata della sicurezza» tra le corsie del nosocomio. Motteggiando che «Il Maggiore non è un cesso per gli zingari», i fazzoletti verdi si sono sguinzagliati all’interno dell’ospedale distribuendo volantini e perlustrando alcuni locali dell’edificio, tra cui il bar e i servizi a disposizione dei visitatori. Qui alcuni nomadi impegnati in operazioni di igiene personale sarebbero stati invitati ad allontanarsi, senza peraltro che avesse luogo alcun confronto oltre la scaramuccia verbale. «Andremo avanti se l’Ausl non interverrà, perché la situazione che abbiamo visto non è tollerabile», dichiarava a Repubblica Manes Bernardini, capogruppo in Consiglio comunale, muovendo pesanti addebiti al direttore Ripa di Meana.Dure le reazioni delle altre forze politiche. Sergio Lo Giudice, capogruppo Pd al Comune, ad esempio, ha parlato di “spettacolo disgustoso”. Luca Rizzo Nervo, assessore alla Sanità, ha giudicato “ridicole le ronde in campagna elettorale con le bandiere in mano, che non risolvono il problema”. Anche esponenti del Pdl hanno preso le distanze dall’iniziativa leghista. _________________________________________ Le immagini inserite nel post sono tratte da squer :