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Il cane lievissimo

Da Carlo Deffenu
IL CANE LIEVISSIMO
Ok, è vero...fa un freddo cane e anche mettere il naso fuori casa per compare l'acqua - acqua lievissima, buonissima e leggerissima - comporta un sacrificio niente male. Uscire dal pigiama felpato, vestirti, infilare il giubbotto imbottito - effetto omino Michelin - avvolgere intorno al collo una sciarpa di lana, calare sulla pelata un cappello con termo-resistenza nella visiera, infilare i piedi negli scarponi carro-armato e via, incosciente e coraggioso, verso il market SISA, ovvero...Siamo-Italiani-Senza-Allegria!Passando nella via vedo un cane con la sua padrona che fa le sue cose (il cane, non la padrona)...una bella bananona fumante che a vederla così all'improvviso fa una certa impressione; la padrona, imbarazzata per la vistosa produzione canina, si guarda intorno come se aspettasse l'arrivo degli alieni oltre la coltre di nubi. Io passo dritto e mi auguro che venga raccolto in qualche modo il corpo del reato (una pala, un secchio, una gru!)...altrimenti chi la sente domani la fruttivendola che apre bottega con uno stronzo congelato davanti alla sua serranda?Alla SISA compro quello che mi serve, e anche quello che pensavo non mi servisse (imprevisti del consumatore confuso), pago alla cassa e osservo le persone dietro di me: nessuna sorride. Sarà il freddo? Il costo del cibo? La fine del mese che si avvicina? Con due buste e un cartone d'acqua da 6 bottiglie da 1 litro e mezzo ciascuna, mi dirigo verso casa...in lontananza vedo una ragazza con i capelli ricci..."Ma non è quella del cane?" mi dico.Continuo a camminare...la tipa parla al cellulare...arrivato vicino al punto dove si trova mi chiama..."Mi scusi...mi scusi..."Mi fermo e la guardo."Sì, cosa c'è?" chiedo."No, volevo avvertirla di passare un po' lontano...sa...ho il cane arrabbiato e non vorrei..." mi fa lei indicandomi il cane cagone.Se ne sta fermo vicino alla serranda della fruttivendola e sembra che faccia la guardia al suo enorme stronzone da Guiness dei Primati. "Ma io devo girare...non andare dritto!""Ah, allora...cammini molto, molto, molto piano. Mi raccomando...è nervoso...lo vede come digrigna i denti?""Ci provo! Ma se morde io lo stendo con la cassa di acqua lievissima...che le assicuro, in quel caso, non sarà così lieve.""Ma no...lei deve capire...è un po' depresso. Cammini lento...len-to...mi faccia il favore...quando si blocca così sono guai per tutti.""Non ha mai preso in considerazione l'ipotesi di un simpatico criceto?""Sì, ma se lo è mangiato Ugo.""E chi è Ugo?""Il cane.""Ah..."Scettico che una conversazione così assurda potesse capitare solo a me, inizio a camminare verso la via di casa e con la coda dell'occhio spio i movimenti del cane: un beagle con la faccia depressa e una luce assassina nello sguardo.Mi scruta impassibile e - miracolosamente - mi lascia passare.Forse ha capito che non ero un pericolo o forse, mica scemo, ha intuito che l'acqua è lievissima solo quando la bevi.
Ecco...questo pomeriggio, nel caso ci fossero dei dubbi residui, ho capito perché non potrei mai tenere un cane.

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