di Mariantonietta Sorrentino
Sono davvero pochi i luoghi dell’antichità classica che, al pari della “Domus Aurea”, possono vantarsi di racchiudere e rappresentare un significato, vistosamente rinascimentale, così intenso per la storia della cultura artistica italiana.
La pregevolezza del sito ha attratto, non da oggi, studiosi e tecnici al punto da tracimare nel web, con la creazione di un blog. “Il cantiere della Domus Aurea” è una realtà virtuosa che tutti possono conoscere e frequentare senza muoversi da casa.
Progettato e realizzato dal gruppo di lavoro della SSBAR per il risanamento del monumento, il sito si è meritato un riconoscimento prestigioso, il Premio Internazionale “Euromediterraneo 2013”promosso da Confindustria Assafrica & Mediterraneo e dall’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale.
La cura solerte cui è stata sottoposta la “Domus Aurea” e la documentazione riportata nel blog si sono attirati questo riconoscimento che nell’interno dell’area Euromediterranea vanta una sua autorevolezza nel settore della comunicazione della Pubblica Amministrazione. Volta ad incoraggiare una metodologia centrata sul confronto sistematico, essa opera verso le aziende che possono compararsi con le migliori e soprattutto apprendere da esse per migliorare. Una strategia nota come “benchmarking”.
Veduta aerea del progetto
Il blog “Il cantiere della Domus Aurea” si è aggiudicato il Premio in quanto risultato tra le migliori “best practice” selezionate a livello internazionale. Il riconoscimento è stato consegnato il 30 maggio scorso nell’ambito del Forum Euromediterraneo 2013 “Cloud communication comunicazione nell’euromediterraneo “ presso la Sala Conferenze dell’Associazione della Stampa Estera a Roma.
Complice di un Premio tanto gettonato sono stati il fascino e l’importanza del complesso romano: la “Domus Aurea” esibisce l’imponenza di un palazzo imperiale decretata da dimensioni eccezionali(16.000 metri quadrati di estensione) con ben 30.000 metri quadrati di superfici affrescate per un’altezza dei suoi 150 ambienti che raggiunge gli 11 metri all’intradosso delle volte.
Ad accentuare la pregevolezza del sito è la sua attuale condizione ipogea che influisce non poco nell’impressionare il visitatore.
Scoperta verso la fine del XV secolo, la Domus non ha mai smesso di attrarre, prima numerosi visitatori che iniziarono a calarsi nelle grotte interrate , poi gli studiosi.
“Il cantiere della domus Aurea” si è trovato dinnanzi un’opera di restauro spinosa e importante. A rendere ardua la politica di conservazione hanno concorso gli elementi costitutivi del monumento come lo conosciamo oggi.
E se da una parte essi ne decretarono la fama, consolidandone importanza culturale e appeal, d’altra parte ne suscitarono una problematica conservativa a se stante e di ragguardevole complessità. In pratica la Domus, monumento ipogeo, è un paziente delicato dall’organismo architettonico precario, sovrastato com’è da un giardino di due o tre metri che grava sulle sue volte. Questo sottointende essenze arboree, quindi radici che si spandono verso la volta sottostante, incuneandosi nelle murature antiche.
Questi ed altri problemi ha incontrato lo staff di tecnici diretto da Fedora Filippi, responsabile del Blog e Direttrice della Domus Aurea.
Le cause del degrado delle strutture e del patrimonio pittorico della Domus sono ascrivibili a questa sua particolarissima condizione ipogea che presenta un continuo scambio di aria con l’esterno nonché la presenza di una altissima percentuale di umidità.
Fondamentale questione da affrontare e da risolvere, perciò, era legata all’equilibrio climatico/ambientale e microbiologico.
Il team de “Il cantiere della Domus Aurea” non solo ha prospettato soluzioni brillanti, ma ha documentato scelte e lavoro nel web, permettendo una comunicazione a tutto tondo.
Nel blog la direttrice il 2 maggio commenta: ”Il lavoro all’interno del monumento ha subito nel mese di aprile una battuta d’arresto determinata delle piogge molto intense e prolungate che hanno obbligato ad una sospensione delle attività di consolidamento sia strutturale che delle superfici decorate. L’elevatissimo grado di umidità e l’estensione di fenomeni di percolamento all’interno, non permettevano di operare efficacemente e rendevano inoltre più difficile la permanenza per lunghi periodi delle maestranze, dei tecnici e dei restauratori all’interno degli ambienti”.
L’aprirsi all’uomo della strada, condividendo contenuti e problemi, è un passo in avanti affinché ilweb divenga uno strumento di condivisione democratica che permetta la crescita individuale e collettiva.
Un esempio virtuoso da seguire, quello del blog “Il cantiere della Domus Aurea” e un Premio decisamente meritato.
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