Beppe Dettori nasce a Stintino, in Sardegna. Fin da adolescente sogna di lavorare nel mondo della musica. Si trasferisce, a ventidue anni, a Milano dove suona in vari locali notturni. Incontra Fabio Concato ed Eros Ramazzotti e partecipa al Nuovo Cantagiro del 1993. Collabora con Ron, Enrico Ruggeri e Vasco Rossi. Diventa la voce dei TURCARUJA, gruppo musicale che cerca di unire le sonorità del rock con quelle del pop – rai nordafricano (album “In terra e in celu” 1997). Dal 2000, scrive e compone per la EMI pubblishing Italia. Ha collaborato anche con Paolo Meneguzzi e Gianluca Grignani. E’ stato voce – leader del gruppo TAZENDA dal 2006 al 2012. Spiccano i duetti con Eros Ramazzotti nell’album VIDA, con Francesco Renga nell’album Madre Terra e con Gianluca Grignani. Sue collaborazioni in concerto si hanno con la PFM, i New Trolls, Gatto Panceri, Davide Van de Sfroos, David Rhodes, Fhil Gould, Nguyen Lé e l’orchestra jazz di Sardegna. Infine “Alive”, progetto musicale che evidenzia il percorso musicale di Beppe Dettori dagli inizi(cover)ai successi dei TAZENDA e con accenni all’imminente futuro basato sul pop – rock e il blues con melodie d’autore ed etniche.
Francesca Rita Rombolà ha dialogato e ne è venuta fuori una conversazione piuttosto interessante.
D -Ciao Beppe, parliamo di ABBA il tuo nuovo progetto musicale ad un anno o poco più dal tragico alluvione che ha devastato alcune zone della Sardegna. Ti premetto che anch’io, come poetessa, ho partecipato, lo scorso Natale, alla realizzazione di un’antologia poetica dal titolo TUTTI SIAMO L’ISOLA, a cura dell’Associazione culturale “TraccePerlaMeta”, il cui ricavato della vendita è andato alle popolazioni sarde colpite dall’alluvione quel tragico 18 novembre 2013. Ciascun poeta o poetessa che vi ha partecipato ha scritto una poesia a tema sul catastrofico evento.
R – Il progetto ABBA (acqua) nasce da una riflessione sull’elemento acqua, appunto, fonte di vita essenziale per l’esistenza e della sua maestosa forza dirompente, che distrugge qualunque argine si ponga sul suo cammino.
D – Dunque, ABBA, acqua, in lingua sarda, acqua quale fonte di vita per l’intero pianeta terra, ma anche acqua che si può trasformare in morte, specialmente quando il territorio viene violentato, in modo indiscriminato, dall’uomo. ABBA, acqua, una sorta di “madre madrigna” come diceva il poeta Giacomo Leopardi a proposito della natura. Cosa ne pensi?
R – Sì, sono d’accordo con lei e con Leopardi… Cioè siamo la causa del rivoltarsi della natura?… Essa è madre e matrigna? Si e no! Cioè ci accorgiamo che noi facciamo parte della natura e del suo fluire. Se con la nostra piccola e stupida presunzione pensiamo di arginare la sua potenza senza rispettare il flusso e la forza vitale che risiede in essa non ne abbiamo compreso il senso. La natura, credo, non debba mostrare bontà o cattiveria ma essere ciò che è. Tutte e due le cose. Come in noi alberga il male e il bene, l’oscurità e la luce. Non sappiamo se il pianeta terra ha una consapevolezza e coscienza… perciò, nel momento in cui ci accorgiamo quanto insignificante sia la nostra “presunzione” di dominio e di controllo, crolla la certezza umana e subentra la divinità verso la quale ci si genuflette e si prega affinché si ritorni alla condizione armoniosa che abitualmente conosciamo.
D – Il canto a tenore (in sardo, “cantu a tenore”) è uno stile di canto corale di grande importanza nella tradizione locale sarda. E’ un’espressione artistica molto remota, che risale addirittura al mondo pastorale molto importante nell’isola. Il canto a tenore sardo è stato inserito dall’UNESCO tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità e perciò considerato “intangibile patrimonio dell’umanità” data la sua originalità e la sua unicità. Tu lo hai inserito nel tuo disco ABBA, vero?
R – Sono un grande appassionato di vocalità e di esperimenti vocali. Siberia, Mongolia e Tibet hanno le stesse motivazioni e tradizioni che vi sono in Sardegna. Cioè la tradizione vocale di questi luoghi è quasi come quella sarda. Si chiama”canto armonico” (overone singing), che si ottiene con un’unica emissione vocale in due o più suoni(multifonia). Succede lo stesso col canto a tenores. La differenza fra i due mondi(sardegna e Siberia, ad esempio, tre le quali intercorrono circa 30.000 km di distanza)è che i tuvani siberiani espongono singolarmente i tenores in coro. Ma cercano, attraverso la vibrazione che si produce, entrambi la connessione con gli elementi della natura nel mondo animale e vegetale, imitandone i suoni che la natura stessa produce. Quindi, l’importanza storica, terapeutica e culturale che risiede in questa pratica o esposizione vocale va al di là dell’appartenenza a un genere musicale o ad uno scaffale di cd in un negozio.
D – Ti sei avvalso di collaboratori importanti per questo progetto musicale fra i quali spiccano i nomi di Paolo Fresu. So che per quanto riguarda il video ABBA sono stati coinvolti dei bambini. Vuoi spiegare il perchè e il senso metaforico di questa scelta?
R – Paolo è un’anima grande quanto quella dei tenores e non smetterò mai di ringraziarli tutti per la loro disponibilità. I bambini perché è al loro esempio che dovremmo attingere quel sentimento di collaborazione e condivisione sia nella sventura che nella gioia, ma insieme! E ripartire ognuno nel suo posticino nella giostra della vita. Grazie ad Andrea Scano e Gigi sexy Monca(regista e sceneggiatore)con i quali ho condiviso questa scelta.
D – Quanto è importante per te la tua isola, la Sardegna, una terra antica, misteriosa e straordinariamente meravigliosa?
R – Molto… tantissimo. Sono convinto che nella nostra isola(fra le culture più antiche del mondo)risieda una ricchezza inesauribile data, appunto, sia dagli elementi naturali(energie rinnovabili)che dalle inestimabili costruzioni megalitiche rotonde chiamate “nuraghe”, che esistono sull’isola da sempre. Esse esprimono il concetto politico di democrazia(concetto di rotondità). Presso di loro i clan delle tribù si riunivano per pregare le divinità pagane e per fronteggiare gli elemtnti naturali. Ci sarebbe tanto da dire su questo tema e sull’identità della Sardegna e dei sardi. Mi fermo, per qualche attimo soltanto, sull’elemento storico – archeologico che comprende la tradizione, gli usi e i costumi i quali, nonostante l’estirpazione di identità nel corso dei secoli a causa di alcuni popoli invasori dissennati, si è conservato intatto.
D – Il blog www.poesiaeletteratura.it Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti… crede ancora nella Poesia, nella sua potenza, nella sua forza, in tutto quel che di buono la Poesia ha dato all’uomo nei millenni della sua storia. Come vedi o concepisci la Poesia?
R – Un’inestimabile patrimonio dell’espressione umana, che ci ha portati a dei livelli di coscienza e consapevolezza altissimi e che, ahimè, vacilla quando l’ignoranza (arma dei tiranni) aumenta; quando vi è una falsa democrazia; quando si vuole globalizzare senza tenere conto del patrimonio linguistico dei popoli(lemmi, dialetti e lingue “minoritarie”). La causa di questi scempi? La paura! Mascherata dalle parole “progresso e sviluppo”.
Grazie. Un augurio speciale per il tuo progetto musicale e per la Sardegna.
Risposta e commiato:
Grazie a voi per questa opportunità
Beppe Dettori
Francesca Rita Rombolà