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Il canto delle sirene

Creato il 09 agosto 2011 da Speradisole

IL CANTO DELLE SIRENEAnticipare una manovra sbagliata non significa migliorarla e gli effetti negativi sul paese, saranno incredibilmente pesanti ed ingiusti, “da macelleria sociale”.

Servirebbe un progetto improntato sull’equità e sulla crescita, non un progetto come quello previsto nella manovra, che “non mette le mani nelle tasche dei ricchi”.

Dal punto di vista economico, il problema sta tutto nel conflitto di interessi.

Nel momento in cui la crisi si fa sentire chi ha i soldi nei paradisi fiscali non può fare altro che mettere le mani nelle tasche di quelli che vivono con poco.

Si attacca il potere d’acquisto delle pensioni, e degli stipendi e si rende più difficile e più costoso (con i ticket) l’accesso ai servizi.

Dal punto di vista giudiziario è impossibile sostituire Berlusconi a Palazzo Chigi, perché deve difendersi dai processi e lo può  fare solo se resta al governo.

Per un imputato che sa di essere colpevole la via obbligata è quella di difendersi dai processi e non nei processi, in questo modo difendersi da premier è più facile rispetto ad un cittadino comune, quale diventerebbe, se uscisse da quel palazzo.

Questa manovra finanziaria, firmata in fretta e furia, da tutti, anche con il “NO” di tutte le opposizioni, ha un solo scopo per Berlusconi, quello di restare ricco e libero.

La possibilità che ha di tenersi in sella gli viene offerta da tutti quei parlamentari da lui ben pagati, la sfrutterà fino all’ultimo minuto, senza preoccuparsi del danno che recherà a chi non appartiene al suo mondo.

Sfrutterà la situazione attuale che richiede senso di responsabilità per il bene comune, perché l’Italia possa salvarsi dalle speculazioni in atto.

Ci saranno coloro che verranno in aiuto a Berlusconi, contribuendo a salvare il suo mondo. Lo si sente nei discorsi di Casini, Bocchino e Rutelli.

Quel terzo polo che tanto ha cianciato  di volere un governo senza Berlusconi, si appresta a salvarlo, lui e il suo mondo di ricchi, ma non farà il bene di chi questa crisi la sta pagando seriamente sulle propria pelle.

Può darsi che quelle del terzo polo siano sono tattiche politiche, ma quello che è certo è che stanno ascoltando il canto delle sirene: Sacconi, Cicchitto, Santanché, Alfano.

Se si legano ad un’operazione così pericolosa ed ingiusta per il paese, rischiano di vanificare tutta la forza della loro azione politica che in questi anni ha dato dei risultati importanti.

Se accettano di cadere nella rete che gli è stata tesa dalla maggioranza ne pagheranno le conseguenze. Non è possibile accettare di collaborare solo perché anticipano di un anno misure  contro cui, loro stessi, hanno votato “NO”, qualche settimana fa.



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