Magazine Cultura
Il 10 giugno ho partecipato a uno spettacolo del Circolo degli Attori (di cui faccio parte).Il giorno prima si stavano provando le musiche per lo spettacolo e ce n'è stata una che mi ha letteralmente fulminata.Finito le prove, ho subito chiesto di chi era."Meredith Monk."Meredith Monk? Mai sentita.Ho passato alcuni giorni a cercare quella canzone e alla fine l'ho trovata.Sin dalla prima volta che l'ho sentita, l'ho trovata ipnotica.
E' come un canto di bellezza, di un momento racchiuso in sé che a volte sfocia in una sguaiatezza.Ecco cosa dice: Io lavoro tra le crepe, dove la voce inizia a danzare, dove il corpo inizia a cantare, dove il teatro diventa cinema (citazione presa da wikipedia)
Presa ormai dalla voglia di scoprirla, ho trovato un documentario diretto da Peter Greenway su di lei.
Per quanto mi riguarda, trovo già incantevoli i primi secondi.
Sembrano tanto degli esercizi vocali eppure li trovo come il canto di un uccello.
Come si può ben immaginare, lei fa parte della musica sperimentale.
Di questo tipo particolare di musica, avevo già parlato prima di Bjork e poi di ">Demetrio Stratos, ma trovo che cercare di incasellare questo genere sia assurdo.
Magari ci sono degli elementi in comune eppure la ricerca sulla voce, questo strumento musicale poco conosciuto, è indispensabile.
La ricerca sulle sue possibilità, ricerca che a me piace, può lasciare certe persone sgomenti e come dar loro torto?
Già alcuni trovano che il canto lirico sia innaturale. Sentire questi che cantano in una maniera totalmente imprevedibile può anche causare risate, imbarazzo e appunto sgomento.
A volte sembra addirittura che stonino e quindi si potrebbe avere l'idea che chiunque stoni possa dire "Eh, ma il mio è un canto sperimentale." come se dicessero "Se non capite, non è mica colpa mia."
Ma il fatto è che non siamo abituati a sentire ciò o almeno abbiamo abbandonato questo tipo di "canto".
Uno dei punti chiave che portò Demetrio Stratos a dedicarsi alla sperimentazione vocale fu il sentire la lallazione di sua figlia ovvero i suoni che si fanno nei primi mesi di vita.
Totalmente disarticolati e apparentemente privi di senso, in realtà c'è una vera intenzione dietro.
Inoltre alcuni percepiscono questo tipo di canto come qualcosa di assolutamente moderno (perché "ovviamente" ciò che è incomprensibile, è moderno) eppure io lo trovo antico se non addirittura arcaico.
Vai qui per vedere altri suoi lavori
Spero per voi, se non la conoscevate già, che sia stata una piacevole scoperta questa.
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