6 gennaio 2014 • Le 5 Curiosità, Vetrina Cinema
“Avete scommesso sulla rovina di questo paese e avete vinto” sentiamo dire ne Il capitale umano, il nuovo film di Paolo Virzì. Che per la prima volta ha scelto di non girare una commedia ma di fare un film a metà tra il drammatico e il thriller (non privo di umorismo nero), adattando un romanzo americano, ma riuscendo a raccontare l’Italia come fa da anni. Il capitale umano è la storia incrociata di un agente immobiliare che sogna l’ascesa sociale (Fabrizio Bentivoglio), della donna ricca e infelice (Valeria Bruni Tedeschi) legata a un importante broker (Fabrizio Gifuni) e di una ragazza fidanzata a un giovane e ricco figlio di questi. Tutti uniti da un affare e da un misterioso incidente. Il capitale umano sarà nelle nostre sale dal 9 gennaio 2014.
1. Il film è tratto dal romanzo Il capitale umano dello scrittore americano Stephen Amidon, ambientato nel Connecticut, Stati Uniti. Virzì ha scelto di ambientare il film nel nord est della Lombardia, in Brianza. Secondo Virzì, e i suoi sceneggiatori Francesco Bruni e Francesco Piccolo, nonostante fosse ambientata in America, quella vicenda raccontava bene l’Italia di oggi: la provincia, la crisi economica, le differenze di classe sono temi universali che si adattano bene anche al nostro paese.
2. Il romanzo di Amidon è stato scomposto e ricomposto dagli sceneggiatori. La struttura del romanzo è fatta di molti capitoli: in ogni capitolo la storia è vista dal punto di vista di un personaggio, il racconto va avanti narrato di volta in volta da uno di questi personaggi. Il film invece è diviso in tre capitoli (più un epilogo), in ognuno dei quali viene raccontata la storia intera, ricominciando ogni volta da capo: così vediamo ogni volta la storia attraverso lo sguardo di un personaggio diverso, e scoprendo ogni volta ulteriori rivelazioni. È uno schema simile ad alcuni film di Tarantino o Inarritu.
La locandina de Il capitale umano
3. Micaela Ramazzotti e Isabella Ragonese in Tutta la vita davanti. Thony (Federica Victoria Caiozzo) in Tutti i santi giorni. Non si può dire che Paolo Virzì non sia uno scopritore di talenti. Qui, accanto a un cast stellare, cala uno strepitoso tris di attori giovani. Il più conosciuto è Giovanni Anzaldo, tenero e tenebroso (è Luca, la pecora nera del paese), diplomato al Teatro Stabile di Torino e già visto in Romanzo di una strage e Razzabastarda. Gli altri due sono Guglielmo Pinelli, altezzoso e sicuro di sé (è Massimiliano Bernaschi, figlio del grande broker Giovanni Bernaschi), studente di Scienze Umanistiche per la Comunicazione, e Matilde Gioli, magnetica e intensa (è Serena Ossola, figlia dell’immobiliarista Dino e fidanzata di Massimiliano), studentessa di Filosofia che Virzì ha scoperto in una piscina. Massimiliano e Matilde sono stati scelti tra duemila ragazzi! È il caso di dire “uno su mille ce la fa”…
Golino, Virzì, Bruni Tedeschi e Gifuni alla presentazione de Il Capitale Umano
4. Finora Virzì non aveva mai girato in Lombardia. “Mi sono accostato alla Brianza ghiacciata come il taiwanese Ang Lee all’East Coast americana quando ha girato Tempesta di ghiaccio, con lo spirito di un esploratore in un luogo esotico” ha raccontato il regista livornese. Tra i riferimenti del film ci sono anche Fargo dei Fratelli Coen, Il falò delle vanità, ma anche uno dei capisaldi della Commedia all’Italiana, quel Signore & signori che Pietro Germi ambientò a Treviso, luogo ricco come la Brianza de Il capitale umano. “Ho scelto un territorio dove il riverbero dell’economia sulle persone è più significativo” ha spiegato Virzì.
5. Nel romanzo di Amidon, il personaggio che poi è diventato Giovanni Bernaschi, interpretato da Fabrizio Gifuni, è un self made man. Nel film è stato trasformato in un personaggio quasi aristocratico, perché un uomo che si è fatto da sé in Italia avrebbe assunto connotati grotteschi, assomigliando magari a un Ricucci.
Di Maurizio Ermisino per Oggialcinema.net
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