Roma, domenica 29 gennaio 2012. Un gruppo di lavoratori della Sigma-Tau, in protesta ormai da più di un mese contro i tagli al personale, ha bloccato il pullman della Roma, poco prima che partisse da Trigoria in direzione Stadio Olimpico, dove si è giocata la gara di campionato contro il Bologna. I manifestanti hanno chiesto alla squadra giallorossa, in particolare al capitano Francesco Totti, qualche minuto per spiegare le ragioni della loro protesta. Sul ciglio della strada numerose persone, tra cui giovani e bambini, hanno sorretto striscioni con scritto “Sigma-Tau vergogna, 569 cassintegrati”.
“Quella era una promessa” racconta a Repubblica Paolo Cotichini, l’uomo che domenica era alla testa del corteo dei lavoratori di Sigma Tau che hanno bloccato il pullman della Roma. “È stato un gesto plateale - ammette oggi l’operaio 48enne addetto al facchinaggio - ma era l’unico modo per far arrivare alla gente la nostra protesta e far sapere a tutti che non siamo ancora morti”. “Mi sono messo con la testa sul pullman - racconta - e ho detto: se non scende Totti non facciamo arrivare la squadra all’Olimpico”. Gli animi si scaldano, poi Totti decide di scendere. Alcuni manifestanti,presenti con mogli e figli, sono sono saliti sul pullman della Roma e hanno regalato ai giocatori i cappelletti rossi con la scritta: “-569″.
“Stavamo fuori dai cancelli dell’azienda - ricorda Cotichini - e ci è venuto in mente di andare a Trigoria. Non so perché ma me lo sentivo che Totti ci avrebbe ascoltato”. ecco il filmato: