IL CAPOLAVORO DI BERSANI
Erano anni che non si vedeva un tale entusiasmo attorno ai seggi elettorali. Più di 3 milioni di persone che hanno interrotto il loro giorno festivo, si sono messi il soprabito, sono usciti di casa, per esprimere una preferenza, per scegliere il leader potenziale di una coalizione, sono un esercizio di democrazia, un modo di ripristinare il contatto tra cittadini e politica.
Le primarie costringono i candidati a esporre le loro idee e i loro progetti, ad ascoltare i propri elettori, a farsi garanti del proprio programma politico.
Il ritiro dall’arena di D’Alema e di Veltroni, per via di Renzi, paradossalmente ha giovato più a Bersani. che ha conquistato maggiore visibilità e concentrato le preferenze del Pd.
Il successo, anche oltre le aspettative, di questa competizione è stato talmente netto che ha contagiato anche l’area del centrodestra., storicamente refrattaria a quest’esperienza, per altro mai messa in campo.
Le primarie le vorrebbero in molti, da quella parte, tranne uno (e sappiamo chi), che teme una notevole flessione della sua creatura, per via delle inevitabili divisioni che verrebbero rappresentate all’interno della sua area politica. Ma ormai il processo all’indietro sembra in evitabile. Non ci si rassegna alla fine della leadership dei partiti della Seconda Repubblica. Si tenta di risuscitare il morto, magari dandogli lo stesso nome, e lo stesso leader, ma è pur sempre un cadavere.
Le primarie del centrosinistra hanno messo ancora più in evidenza la necessità di modificare il sistema personalistico dei partiti e come sia possibile ridare alla gente la voce per rifare i partiti stessi.
Penso inoltre che ci sia un vero sconfitto dalle primarie, non è tanto l’ex di Arcore, quanto Grillo,che ha già detto che tanto non servono a niente, perché ci ritroveremo un Monti-bis.
Ed ha perduto anche un’occasione per stare zitto, definire la giornata delle primarie come il giorno dei morti, ha offeso milioni di persone che invece credono e ritengono che costruire anziché demolire, sia la cosa migliore da fare per il bene comune di un paese. Ma le offese, per questo personaggio surreale, sono all’ordine del giorno, e rivelano comunque una grande invidia per coloro che sono disposti a muoversi di persona per fare qualcosa, piuttosto che stare seduti nella propria confortevole cameretta e nascondersi dietro al computer. E guai a chi sgarra. C’è la Geenna. Roba da brividi, roba da caccia alle streghe dissidenti, roba inquisizione politica.