Farsi trovare mezzi morti tra le braccia di una trans è ormai passato di moda persino a Torino. Tuttavia, dopo il bell’esordio narrativo di Marco Ghizzoni, la moda, da una sponda all’altra del Po, potrebbe diventare quella di farsi trovare cadaveri del tutto, tra branchi di troioni in una stazione a caso. In quel di Boscobasso, provincia di Cremona, il liutaio Arcari, intanto, dà il buon esempio.
I suoi mostri hanno il pregio di essere assai familiari e, per questo, ancora più inquietanti, perché sono i nostri vicini di casa, i nostri macellai, il nostro impiegume comunale, i nostri becchini, le nostre bariste romantiche. Siamo noi, con il nostro domicilio psichico in qualche sottobosco. Lo so, sembra di vedere Torino o Milano, ma questa è la provincia, bellezza. A Ghizzoni, che ha trovato il fegato per sorriderne, tanto di cappello.
Pier Angelo Sanna
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