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Il cappotto di Alberto Lattuada in dvd

Creato il 24 febbraio 2016 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Il cappottoplay video
  • Anno: 1952
  • Durata: 102'
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Alberto Lattuada

Dopo aver diretto successi quali Il Bandito con Amedeo Nazzari e Anna Magnani, Il delitto di Giovanni Episcopo con Aldo Fabrizi, Luci del varietà assieme a Federico Fellini e Anna con Silvana Mangano, Alberto Lattuada nel 1952 realizzò quello che a tutt’oggi è considerato il suo film più significativo, Il cappotto, con protagonista Renato Rascel. Tratto dal celebre racconto di Gogol pubblicato nel 1843, Il cappotto di Lattuada fu ambientato nella fredda Pavia proprio per ritrovare quelle atmosfere descritte dal narratore russo, anche se molte sono le discrepanze con il testo originario, visto che si preferì ampliare certi personaggi o dare più spazio ad alcune situazioni che si riteneva interessante sviluppare. Se nel racconto il superiore del protagonista è velocemente abbozzato, nel film di Lattuada assistiamo ad una dilatazione del personaggio del sindaco, che incarna una serie meschinità di cui risente l’insignificante impiegato comunale tutto dedito alla propria attività di trascrizione delle riunioni del consiglio. Ciò che più stava a cuore a Lattuada del racconto di Gogol era proprio la denuncia della burocrazia, questo gigante lento che fagocita qualsiasi slancio vitale, soffocandolo sotto la coltre di una miriade di carte bollate, in un processo di livellamento delle personalità, rese mediocri; assistiamo, verrebbe da dire, alle vicende di un Fantozzi ante litteram,  se si pensa che quando Paolo Villaggio scrisse il famoso libro da cui nacque la fortunata saga cinematografica venne salutato come il Gogol italiano.

Carmine De Carmine è un miserabile, vive in una stanzetta squallida di una pensione, indossando lo stesso sdrucito cappotto che gli dà l’aria del morto di fame, quale del resto è. L’aver incontrato una bellissima donna, che abita nel palazzo di fronte al suo, e che è l’amante del sindaco, gli dà la forza di cercare di migliorare il suo stato sociale, e per tale motivo si fa fare un cappotto. Dà fondo a tutte le sue risorse per comprare la stoffa necessaria e per pagare il sarto (l’indimenticabile Giulio Calì di Un americano a Roma). A tal proposito risulta davvero riuscita la sequenza in cui, dopo aver realizzato l’abito richiesto, il compiaciuto sarto segue De Carmine per ammirare la sua opera d’arte (scena questa presente anche nel racconto). Si arriva al cuore del film quando De Carmine partecipa alla festa di fine anno del segretario comunale in cui, complice qualche bevuta di troppo, si produrrà nel famoso ballo con la donna del sindaco (interpretata da una splendida Yvonne Sanson), creando le premesse per il successivo maltrattamento subito dal primo cittadino. E poi la catastrofe: durante il tragitto per tornare a casa, sotto gli archi di un ponte un’ombra lo avvicina e con la forza gli strappa via il tanto amato cappotto. Una sofferenza questa troppo grande per lui da sopportare e che lo porterà ad ammalarsi ed infine a morire, per poi tornare sotto forma di spettro a tormentare tutti i suoi concittadini per riavere indietro l’abito.

Lattuada si inserisce con questo film nella fase finale del neorealismo italiano, accanto a film come Lo sceicco Bianco di Fellini, rivendicando una propria originalità che nasceva comunque da un’esigenza di trasporre cinematograficamente quelle che erano le sue letture. Renato Rascel fu da molti accostato a Charlie Chaplin per la sua interpretazione, anche se lo stesso Lattuada precisò che per l’inespressività, il contenimento, la sofferenza sarebbe stato più opportuno paragonarlo a Buster Keaton. Un film potente, che a distanza di oltre sessant’anni non cessa di esercitare un grande fascino.

Interamente restaurato, Il cappotto è disponibile in dvd con interessanti contenuti speciali e un prezioso booklet curato dalla compianta Gabrielle Lucantonio. Pubblicato da Raro Video e distribuito da CG Entertainment.

Luca Biscontini

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