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>>Il carattere repressivo del mondo contemporaneo

Creato il 23 agosto 2012 da Felice Monda

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Herbert Marcuse e altri esponenti della “Scuola di Francoforte” combinando Marx e Freud evidenziano il carattere repressivo del mondo borghese contemporaneo. Le riflessioni degli esponenti della Scuola di Francoforte hanno avuto anche un enorme influsso sulla contestazione giovanile del 1968.

Riprendendo Marx, essi pongono l’attenzione sul concetto dell’alienazione: l’individuo è alienato dal suo lavoro(in quanto il prodotto finale non gli appartiene), è alienato dal processo produttivo(perchè esegue compiti che prescindono dalla sua creatività) ed è alienato nella società in cui vive perchè essa è basata su rapporti sociali che spesso si fondano sul profitto e sull’interesse.

Riprendendo Freud, essi evidenziano il fatto che la società contemporanea porta alla nevrosi e all’infelicità perchè reprime gli istinti e le pulsioni.

Il carattere repressivo del mondo contemporaneo messo in evidenza dagli esponenti della “Scuola di Francoforte” è un tema molto attuale anche oggi: lo sviluppo della tecnologia con l’uso di “macchine” sempre più evolute come computer, tv e telefoni cellulari ipertecnologici ha permesso alla società neoliberista contemporanea di esercitare controllo e coercizione sempre maggiori.

La “società dell’immagine”, espressione del capitalismo neoliberista, si serve di un “bombardamento mediatico” mai attuato fino ad ora in queste proporzioni: grazie ad esso la società dell’immagine esercita manipolazione e controllo sociale rendendo sempre più gli individui passivi e impotenti.

Dopo le ultime riflessioni possiamo giungere alla conclusione che il carattere repressivo del mondo contemporaneo contro cui tanti giovani hanno manifestato nel ’68 non solo è uscito vincitore “sul tavolo della storia” ma si è estremizzato ai massimi livelli.

Il sistema-società contemporaneo, neoliberista e capitalista, si pone come l’ultimo totalitarismo, quello “perfetto”, dopo che la storia ha condannato nazismo, comunismo, fascismo e quant’altro.


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