IL CARNEVALE DEL GRIDAS, ossia LA RESILIENZA DI SCAMPIA

Il 7 febbraio è una di quelle date che bisogna segnare sull'agenda, calcare a fondo sul foglio e scrivere : carnevale del Gridas via Monterosa, Scampia .
Lasciare spazio per qualche nota ed aggiungere : riscatto, denuncia, colori, allegria, partecipazione e cultura.

Il carnevale del Gridas, che quest'anno vede la sua 34° edizione - la prima nel 1983 - si inserisce nella più ampia rete dei carnevali sociali napoletani, che conta ben undici manifestazioni.
Nel calendario di quest'anno, la prima il 4 febbraio a Soccavo, l'ultima il 9 febbraio, a Mercato.
Quest'anno, carri e maschere hanno riempito le strade di Scampia, rappresentando CONTINENTI E CONTENUTI, ovverosia LA DERIVA DEGLI INCONTINENTI... ASPETTANDO LA PANGEA.
"in riferimento ai contrasti e alle guerre tra stati, croniche o nascenti che siano, e alle tante soluzioni e analisi sciorinate senza alcun nesso con la realtà e con le persone, ai contenuti spesso ignorati (volutamente o meno) e calpestati, ma anche al contenimento, spesso e volentieri con forme repressive, di ogni tentativo di resilienza e riappropriazione di spazi e diritti. La Pangea è il supercontinente primordiale, verso cui ri-tendiamo, o ci piacerebbe tendere, per non avere più distanze, né barriere fisiche e mentali".

"Tema complesso ma che, come ogni anno, vede il nostro carnevale impegnato sui più importanti temi di attualità", afferma Mirella La Magna davanti alle numerose telecamere che la riprendono. Mirella, moglie di Felice Pignataro, fondatore del GRIDAS e definito da voci illustri come uno dei più prolifici muralisti del mondo, insegna la bellezza del non dividere il buono dal cattivo, ma prendere il cattivo e costruirci sopra il buono, come è stato fatto al giardino di Melissa, una discarica messa a nuovo dai volontari per Napoli e diventata un luogo comune.

Proprio da Felice, dalla moglie Mirella e da altri amici nasceva nel 1981 l'associazione culturale Gruppo Risveglio Dal Sonno, con l'intento di donare strumenti -soprattutto artistici- che fossero espressione di un quartiere e che potessero offrire la possibilità di svegliare quelle coscienze assopite da un sonno profondo. Due anni dopo la fondazione arriva il primo carnevale, concepito in maniera piacevolmente atipica, che ne conferma la sua unicità nel panorama carnevalesco. Non solo folklore, musica, balli, ma soprattutto un momento di critica, di allegra denuncia espressa da rappresentazioni artistiche.
Numerose sono le maschere che vengono realizzate durante l'arco dell'anno dall'associazione e dai tanti bambini, ragazzi e adulti che il GRIDAS ha avvicinato e fatto innamorare.

Anche quest'anno il corteo è stato partecipatissimo. Sono tante le associazioni che sostengono e partecipano al carnevale - associazione (R)esistenza Anticamorra, ARCI Scampia, Delirio Creativo, Murga Los Espantapajaros e tanti altri- a testimonianza che l'attività svolta dal GRIDAS negli anni non è stata fine a se stessa. Il segreto di un Carnevale così longevo e partecipato è la creazione di una rete di realtà che animano la tanto ''straparlata'' periferia napoletana, che è invece un raro esempio di comunità unita, forte, resiliente e creativa che comprende e soddisfa le esigenze di un territorio complesso ma estremamente affascinante.

Lo Stato porta l'esercito per reprimere la criminalità nei luoghi in cui gli abitanti portano l' alternativa. Nel giorno in cui Scampia cessa di essere la periferia raccontata dalla cronaca, le piazze di spaccio si devono fermare.

Raccontare un evento di questo genere è difficile, perchè solo vivendolo se ne respira il profumo, se ne ascolta il tripudio di suoni, se ne vedono i bellissimi sorrisi, se ne colgono le piccole sfumature e i più ampi orizzonti. Quelli di un luogo che ha resistenza da insegnare.

Una cosa è certa: ogni anno, torno nel profondo nord, sempre più soddisfatto di aver calcato a fondo sul foglio della mia agenda quelle parole : Carnevale del Gridas via Monterosa, Scampia.

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