Dimenticate.
Comunque la pensiate dimenticate il suo attuale dimorante (pare che Silvio sia il Presidente del Consiglio che l’ha utilizzato di più). Non fatevi venire in mente battute sconce sull’altro significato della parola Casino, specialmente in binomio con il Presidente di cui sopra… Dimenticate la tenda piantata nel giardino per ospitare l’amico Gheddafi (che peraltro, a parte lo show mediatico, sembra aver preferito un letto umano per passare la notte – chiamatelo scemo!). Insomma, con la mente scevra da qualunque giudizio e pregiudizio politico, godetevi questa visita, solo virtuale purtroppo, al Casino del Bel Respiro. Per ovvi motivi di sicurezza abbiamo potuto fotografare solo l’esterno del Casino. Noi invece, grazie al permesso speciale concesso alla nostra storica – archeologa preferita, ne abbiamo visitato anche l’interno. Il palazzo è stato costruito intorno alla metà del 1600 da Alessandro Algardi, scultore e restauratore bolognese, voluto da papa Innocenzo X e da suo nipote, il Cardinale Camillo Pamphilj, alla guida di questo progetto per la prima volta nella veste di architetto. Un esempio magnifico di barocco romano. Statue, fregi e rilievi classici abbelliscono sia le due facciate che le sale interne. Meravigliosi stucchi decorano i soffitti e le pareti delle stanze. Algardi ha studiato anche le luci e ha fatto si che le forme delle finestre, a bocca di lupo, facessero entrare la luce del sole nella sala piano piano per dar modo a chi entra di godere appieno dei rilievi in stucco, dal momento che, al contrario, una luce troppo intensa li avrebbe nascosti alla vista.
Tra le varie sale, sale da pranzo e salotti riccamente arredati, ci hanno colpito gli eccezionali trompe l’oeil che decoravano molti dei soffitti interni: finte finestre affacciate su finti giardini. Finte statue e finti rilievi che veniva voglia di toccarli con mano per verificare che davvero il dipinto fosse tutto piatto: da non credere! Dopodichè ci ha incuriosito naturalmente lo studio di Silvio B. Forse più per gossip che altro. La sua scrivania, la sua poltrona bianca, e il magnifico affaccio sullo splendido gardino segreto: un giardino all’italiana nel quale la notte si affacciano le volpi (incredibile, no?) per mangiare quello che il gentilissimo nonché orgogliosissimo fiduciario del Casino prepara loro con gli avanzi dei pranzi fastosi che vengono consumati dal Presidente e dai suoi ospiti. Una piccola notazione finale: durante il giro nel giardino abbiamo incontrato anche alcune ochette. Forse che la simbologia animale non sia un caso? Forse che le volpi e le oche che abitano il giardino simboleggiano anche il genere di persone delle quali il Presidente si circonda? Ma questa è tutta un’altra storia!
Grazie a Flavia per le fotografie.