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Il caso dei politici italiani

Creato il 12 agosto 2011 da Paopasc @questdecisione

Empatia e senso di colpa. Il caso dei politici italianiMolto poche sono le persone che si adattano al nostro ideale. Anche in chi sia dotato di una elevata spinta verso l'altro, viene il momento in cui rifletti e pensi: come è brutta l'umanità.Ognuno di noi è capace del bel gesto, da animo nobile, di compiere un atto eroico o altamente altruistico. Però, è altrettanto vero che dopo averlo fatto, magari, si ritorna, anche troppo frettolosamente,  alla normalità, che è fatta di tutt'altro. Si dirà: ma che si pretende? Siamo umani e come tali ci comportiamo. Di modo che, posto questo motto a mo' di usbergo, ci si sente autorizzati a ogni genere di  deroga.Questo pensiero mi tormenta da parecchio tempo, ed è una conseguenza del tipo di ragionamento descritto sopra: se sia da ricercare, cioè, nell'atteggiamento del cittadino medio, quel disamore o mancanza di empatia per il popolo che affligge gran parte della classe politica italiana, se non nelle parole certamente nei fatti.Empatia e senso di colpa. Il caso dei politici italianiIl popolo menefreghista, quello che strilla improperi, quello che tira a campare, che inganna: quanto più è realistica e diffusa questa descrizione, tanto più è comprensibile il disamore dell'uomo politico. Chi di voi si sentirebbe attratto da un'umanità non solo brutta (in senso lato, chiaramente,  e lo dico facendone parte) ma anche maligna, infida e furba? Chi di voi sacrificherebbe del suo per favorirla? Non è un'ipotesi da sottovalutare, anche quando non si volesse annettere importanza alcuna all'umano sentire del politico nei confronti del cittadino. Non so chi ha contribuito a diffondere l'idea di un modo di procedere, da parte dei professionisti (e anche i politici lo sono), come freddo e razionale, che non tiene conto del feedback (scusate l'anglicismo, ma rende meglio di retroazione) dell'altro, ma è una clamorosa falsità. Noi sempre teniamo conto di come l'altro agisce  e reagisce, del suo comportamento, del suo aspetto, di un sacco di fattori che non sono affatto razionali ma sono invece emozionali.Ancora una volta, chi di voi non rimarrebbe interdetto da una risposta sgarbata ma precisa e impeccabile a una richiesta di informazioni anzi, dirò meglio, chi di noi non si sentirebbe offeso da un medico bravissimo ma burbero e dai modi spicci, o da un uomo politico onesto e capace ma profondamente antipatico?Questo accade perchè, in molti casi, noi preferiamo la forma alla sostanza. Del resto, chi dicesse: attenzione, la forma è sostanza, non sbaglierebbe di certo. 

Come è difficile mantenere elevato il proprio spirito! Con quanta facilità si ricade nel banale, nel quotidiano, nel triviale. La nostra vita ne è intrisa. Per quanto uno cerchi un po' di elevarsi, nel tentativo di migliorare non solo se stesso ma anche le sue relazioni con gli altri, vi è sempre qualcosa o qualcuno  che si dà da fare per riportarti a terra, o meglio, terra-terra.

Empatia e senso di colpa. Il caso dei politici italiani

SS ad Auschwitz

La realtà è a volte così insopportabilmente fuori luogo, inopportuna, gretta. Anche quando eventi irreversibili si dispongono a modificare il tuo modo di essere, anche quando fatti sgraditi si impegnano a renderti più pensoso, c'è sempre qualcosa che viene a rovinare tutto. E' la clamorosa banalità e grettezza del reale  a ricordarci, forse, di quanto ognuno di noi sia ridicolo. Ma forse non è proprio così. Fino ad ora noi abbiamo assistito a questo. Restringendo l'ambito di osservazione noi possiamo notare, almeno qui in Italia, che questo stesso modo di pensare (ricordarsi di quanto siamo meschini e ridicoli), che porta poi a eccedere in tutto quello che conferma questa lettura, è anche quello che noi abbiamo dato sempre come moneta comportamentale  ottenendone, a quel che è dato vedere, una classe politica che, a partire dal secondo dopoguerra, è diventata via via sempre più una casta.Ci vedo una connessione. Un popolo che non stimola empatia nei suoi governanti si condanna ad essere ingannato, senza che poi chi inganna si senta in colpa. Come noi ci sentiamo meno in colpa a fare una sgarberia a un burbero, o a non fare una gentilezza a una persona ruvida così, le varie classi politiche che si sono succedute hanno avuto la conferma ai loro comportamenti: e non si sono sentite in colpa nel non aver agito sempre correttamente.Anche se non sarà responsabile di tutto quello a cui assistiamo oggi  pure, un po' di responsabilità ce l'ha.


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