di Cristiano Abbadessa
Segnalo un commento, inviato da Elena, che trovate pubblicato anche nelle pagine relative al mio post precedente, in cui mi domandavo che fine avesse fatto la libreria KmZero, che doveva aprire a Milano in primavera.
Ne riporto qui sotto il testo, integralmente.
«Buonasera, sono il caporedattore di una delle piccole case editrici (polli?) che aveva creduto nella libreria Kmzero, e che ha pagato in anticipo lo spazio e inviato i libri e poi…
E poi il silenzio, i cellulari dei responsabili Renzo Xodo e Ilaria Spagnoli suonano all’infinito e a vuoto, alle mail nessuno risponde…
Se c’è qualche altro “pollo” in ascolto si faccia avanti e cominciamo a contarci!
Elena»
Riprendo il commento perché è nostra intenzione dargli la massima visibilità, e offrire questo spazio mettendolo a disposizione di chi sia incorso nella medesima disavventura.
Noi, come noto, non siamo tra coloro che avevano aderito alla proposta, non abbiamo versato denaro e non abbiamo inviato libri. Ma neppure l’avevamo a suo tempo demonizzata. Mi ero posto qui qualche domanda, settimane fa, più per una curiosità accademica, pensando che il progetto fosse fallito e che, visto l’ampio risalto che aveva avuto sui media, fosse doveroso dare qualche informazione a tutti. Immaginavo però (ingenuo?) che nessuno ci avesse rimesso nulla, e che i promotori, una volta non andata in porto l’idea, avessero saldato tutte le pendenze.
Il caso che prospetta l’intervento di Elena è ovviamente diverso, e fa sospettare una vera e propria truffa (o, al minimo, il totale disprezzo per i diritti di coloro che avevano dato fiducia ai promotori).
Intendiamo perciò aprire i nostri spazi (il blog, facebook ecc) a tutti gli editori che avessero necessità di mettersi in contatto fra loro, conoscersi e concordare una comune linea di comportamento. O, qualora il caso di Elena fosse raro o isolato, invitiamo gli editori che sono riusciti a recuperare anticipi versati e libri inviati a dare una mano affinché tutti vedano ripristinati i propri diritti.
Fatevi vivi. Meglio fare la figura dei polli che farla passare liscia a eventuali furbetti.