Il Congresso degli Stati Uniti ha deciso di riprendere in esame il disegno di legge per garantire l’approvvigionamento di terre rare e per ridurre il monopolio della Cina. La proposta di legge, chiamata Resource Assessment of Rare Earths (RARE), prende spunto da uno studio dello US Geological Survey (USGS) durato tre anni.
Secondo il relatore della legge, gli Stati Uniti non saranno in grado di guidare il mondo verso le tecnologie pulite, senza un accesso sicuro agli elementi delle terre rare (REE). Il futuro alimentato da energia pulita, immaginato e promosso dal presidente Obama, dipende in ultima analisi dalla disponibilità di questi metalli. La Cina, che rappresenta il 97% della produzione globale di terre rare, ha manifestato la volontà di limitare le esportazioni di questi elementi. Il monopolio cinese è una mina per la sicurezza nazionale statunitense e per la competitività dell’industria militare e dell’industria delle energie pulite e rinnovabili.
Il rappresentante americano a capo della commissione parlamentare per le risorse naturali, ha sottolineato che se gli Stati Uniti vogliono tenere il passo con la Cina e la Germania nei settori delle tecnologie energetiche pulite, l’accesso alle terre rare è cruciale.
Le terre rare sono metalli utilizzati nella produzione di beni ad altissima tecnologia, come gli smartphone e le macchine ibride, ma sono indispensabili anche per l’industria militare e per l’industria delle energie rinnovabili. Attualmenteo non esistono materiali che possano essere impiegati in alternativa a questi metalli.
Il disegno di legge all’esame del congresso americano è un pezzo importante per un approccio globale e per la gestione attuale e futura, sul mercato interno e sul mercato internazionale, dei metalli delle terre rare.
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