Il ''caso'' Di Cataldo-Millacci

Nei giorni scorsi ogni utente Facebook che lo adoperi almeno una volta al giorno è stato raggiunto dall’orrida notizia: il cantante, dimenticato dai più, Massimo di Cataldo avrebbe picchiato a tal punto la sua compagna da causarle un aborto. Lo dimostrano - ma c’è chi ne mette in dubbio la veridicità - delle foto pubblicate dalla donna sul suo profilo, che la ritraggono con un rivolo di sangue che le sgorga dal naso e che mostrano quello che sembra un feto insanguinato espulso in un bidet. La comunità Facebook ha reagito istantaneamente alla crudezza di queste immagini. La prima reazione massiva è stata chiedere l’amicizia alla donna: in meno di 24 ore, Anna Laura Millacci ha infatti conquistato oltre 1000 nuovi amici, che non hanno mancato di farle sentire la propria solidarietà pubblicando sulla sua bacheca messaggi di apprezzamento per il coraggio dimostrato. La folla, si sa, non aspetta altro che un capro espiatorio, e infatti un’orda di profili inferociti ha contemporaneamente invaso la pagina Facebook del cantante riempiendola di insulti, certi di stare interagendo con un mostro. Con il passare delle ore, tra i tanti arrabbiati, si è fatto largo un gruppo sempre più nutrito di scettici, che si è chiesto come mai l’ex compagna del cantante abbia scelto questo metodo insolito per “denunciarlo”. Soprattutto, i dubbiosi non hanno potuto fare a meno di notare che, nel corso delle interviste rilasciate per la televisione, seguite al clamore sul web, sia di Cataldo sia la presunta vittima hanno accennato all’imminente uscita di un nuovo album di lui. Per di più, la Millacci, che di mestiere fa la “visual artist”, e che prima di questa vicenda era pressoché sconosciuta, potrebbe aver inscenato tutto per una sorta di vendetta, come di Cataldo stesso ha suggerito ai suoi fan.All’epoca dei nostri nonni, una storia, vera, del genere sarebbe stata insabbiata da entrambe le parti, per salvaguardare la faccia. Oggi, che si tratti dell’ennesima, terribile violenza domestica, di una messinscena di uno o di un accordo squallido tra i due per la fama, lo scandalo è sul profilo di tutti. La sola cosa certa è che si tratta di una bruttissima faccenda che ci ha coinvolti, volenti e nolenti, com’è nella natura stessa di un sito come Facebook.

[Un’opera della visual artist che curiosamente ricorda le fotografie incriminate]