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Il caso Lorenzetti e il silenzio della politica

Creato il 02 ottobre 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Riceviamo e pubblichiamo

Apprendiamo che, su decisione del Gip, sono stati revocati gli arresti domiciliari per Maria Rita Lorenzetti dopo le sue dimissioni da Italferr che escluderebbero, per il giudice, il rischio di reiterazione del reato. Il quadro accusatorio, però, non è stato minimamente intaccato e parla di una “squadra”, accusata di associazione a delinquere, di aver gestito incarichi, nomine e appalti per un proprio tornaconto personale, ecc. Noi non entriamo nel merito delle indagini, lasciando che sia il processo a stabilire l’innocenza o la colpevolezza dei soggetti coinvolti. Quello che ci sorprende, piuttosto, è la reazione del mondo politico: quelli di sinistra, infatti, tacciono e fanno finta di niente, come se le persone coinvolte non facciano parte della loro stessa area politica. Ancora più sorprendente è la reazione da parte  dell’opposizione: un silenzio assordante! Il Pdl, a parte contestare la presunta superiorità morale della sinistra, non ha speso una sola parola o un accenno per le accuse mosse dalla Procura di Firenze a questo sistema di potere politico. Perché questo silenzio? Forse per eccessivo garantismo? Forse per spirito di amicizia? Ai posteri l’ardua sentenza.

La cosa che più ci preoccupa è che questi politici, che negli anni si sono dimostrati incapaci di opporsi con fermezza a questo sistema di potere in Umbria, sono gli stessi che decideranno il candidato sindaco che alle prossime elezioni a Perugia dovrà contrapporsi al candidato della sinistra… Il solito candidato a perdere?

Carla Spagnoli - Presidente Onorario del Movimento per Perugia

commento: Beh tutto lo fa pensare, visti anche gli esiti delle campagne elettorali per l’elezione del sindaco di Perugia, Ma aldilà del candidato conta anche la forza,   la capacità e la voglia dei partiti di sostenerlo, e non mi pare che recentemente questo sia accaduto. Siamo In assenza totale di un progetto serio e condivisibile,  chi sarà il prossimo “vuoto” a perdere?



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