Antonella Beccaria, su Notte criminale, ha iniziato a raccontare la storia di Marco Pantani, dall’esclusione dal Giro d’Italia nel 1999 a Madonna di Campiglio, fino alla morte nel 2004. Sulla vicenda di Pantani tanti giornalisti si sono interrogati in questi anni, soprattutto alla luce di alcune dichiarazioni provenienti da detenuti, tra cui Renato Vallanzasca che, nel libro Il fiore del male, dice cose inquietanti:
in quella tarda primavera “radio carcere” diceva che Marco Pantani alla fine del Giro non ci sarebbe mai arrivato. Sembrava impossibile. Eppure Vallanzasca fu invitato da un altro detenuto – di cui non rivelò mai l’identità, neanche di fronte ai magistrati – a puntare sull’uscita di scena del Pirata. Questo giro, diverso da quello ciclistico, aveva a che fare con le scommesse clandestine.
Marco Pantani ha lasciato una traccia indelebile nel mondo del ciclismo, sport che ancora oggi continua a mostrarci, oltre alla fatica e ai successi di grandi campioni, storie spesso poco chiare di doping e sospetti.