>Il caso spagnolo come simbolo del fallimento dell’ideologia neoliberista sfrenata e fuori controllo" title=">>Il caso spagnolo come simbolo del fallimento dell’ideologia neoliberista sfrenata e fuori controllo" />
Quattro anni fa la Spagna aveva un’economia in continua crescita e tra le più forti nell’Unione Europea: adesso si trova con un calo del PIL di 5 punti in meno di quattro anni e un tasso di disoccupazione raddoppiato. Cosa è successo in Spagna per averla portato alla condizione attuale, paese che insieme alla Grecia sta rappresentando “l’occhio del ciclone” della crisi dell’euro?
Nei dieci anni precedenti la Spagna cresceva con un ritmo del 3-4% l’anno e si creavano 8 milioni circa di posti di lavoro. Il “boom spagnolo” aveva però dei punti deboli: la crescita era concentrata soprattutto nel settore immobiliare e nei servizi; cresceva l’indebitamento delle famiglie che sosteneva sia il consumo che la domanda interna; molti posti di lavoro temporaneo che si creavano erano legati al settore delle costruzioni.
Con l’arrivo della crisi economica c’è la conseguente contrazione di molti settori tra cui il settore immobiliare: scoppia la bolla immobiliare, le famiglie indebitate non riescono a pagare i loro debiti e la loro insolvenza si trasferisce alle banche e da queste allo stato che le sostiene. Inoltre il valore degli immobili comincia a scendere e tantissimi posti di lavoro legati al settore immobiliare o al settore delle costruzioni vengono persi.
Fino ad arrivare alla situazione attuale con la Spagna costretta a chiedere aiuto all’Unione Europea per le sue banche in profonda crisi, per una disoccupazione da record ed una recessione economica che non da tregua.
Il caso spagnolo è molto significativo soprattutto se si affianca al caso dei mutui sub-prime negli Stati Uniti, caso quest’ultimo tra i motivi dello scoppio della crisi economica degli anni recenti: tutto questo ci comunica il fallimento dell’ideologia neoliberista sfrenata e senza controllo.
“L’orgia neoliberista”, portata avanti dagli esponenti della “Scuola di Chicago” e da leader come Reagan o la Thatcher, è ormai “al capolinea”.
Dopo quest’ennesima crisi “ciclica” del capitalismo contemporaneo forse una nuova epoca sta sorgendo con un eventuale ripensamento del sistema economico mondiale vigente.