Il fratello era Masaccio e lui era Lo Scheggia (1406 – 1486). Giovanni detto Scheggia, perché lavorando con il legno ne aveva sempre qualcuna infilata nelle dita. Di 5 anni più giovane del fratello inizia giovanissimo a lavorare nella bottega di Bicci di Lorenzo e a 25 anni, sempre a Firenze, si mtte in proprio come “decoratore di interni” e “arredi domestici”. Riceve onori e riconoscimenti e può vantare committenti come Lorenzo il Magnifico per il quale realizza il Trionfo della Fama che si può oggi ammirare al Metropolitan Museum di New York. Dipinge pale d’altare e affreschi ma i suoi prodotti di punta sono cassoni e mobili di lusso.
Tra i tanti, eccelle lo splendido Cassone Adimari, un pannello nel quale illustra, mostrando di conoscere le regole prospettiche, una scena festante con sullo sfondo il Battistero di Firenze. Oggi lo si può ammirare nella Galleria dell’Accademia di Firenze. Nel 400 fiorentino il “decoratore d’interni” aveva un ruolo importante e il lavori di ebanisteria erano realizzati in modo squisito. Quest’arte veniva utilizzata per impreziosire le pitture più importanti attraverso la creazioni di imponenti cornici e gli artisti che realizzavano tali capolavori in legno erano abili al punto di realizzare anche vere e proprie sculture.
Negli inventari delle nobili casate del tempo si trovano puntuali resoconti di queste creazioni ed un’ulteriore riprova della considerazione di cui godeva l’arte dei legnaioli si evince inoltre dal fatto che gli intarsi venivano eseguiti anche su disegno di artisti del calibro di Alessio Baldovinetti e Sandro Botticelli.
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