Il Castello di Gargonza

Eccoci reduci da un'altra mangiata.
Siamo al Castello di Gargonza,vicino ad Arezzo (30km) in quella Toscana che assomiglia tanto all'Umbria.
Il posto è incantevole, lo si raggiunge dopo una strada spettacolare fra gli ulivi (presto anche il racconto del giretto) e un breve tratto in mezzo agli alberi che sembra proprio una porta nel tempo, all'arrivo mi stupisco di essere ancora in moto e non a cavallo. Si arriva ai piedi di questo antico borgo restaurato a residence, molto ben tenuto.
Il ristorante è bello, luminoso e accogliente. Mangiamo affacciati su una vallata che si prepara alla primavera.
Cominciamo con due antipasti: spianata con prosciutto di cinta senese e crostini misti. I crostini misti mi hanno un po' deluso, me li aspettavo più scorbutici e meno classici, il prosciutto e la spianata (dura e insipida come Dio comanda) erano eccellenti.
Subito dopo, essendo in moto e non volendo appesantirci, ci siamo butati sulle carni.
Agnello per il Babber e Filetto con lardo di Colonnnata per me.
Per non farci mancare nulla, patate al forno come contorno.
L'agnello (consigliato dalla cameriera) mi dicono essere stupefacente, il filetto, per mio conto, era una goduria.
Il sapore del lardo si sposava benissimo con la forza delicata del filetto. Unica nota, forse un po' poco al sangue. Però siamo a livelli di eccellenza.



Le patate meritano una nota perchè un piatto così facile è in realtà difficile sia sempre buono. Queste erano molto buone.
Il locale merita un approfondimento, magari per assaggiare un po' di cinghiale o le paste fatte a mano.
Girando in moto non sempre si può esagerare ma strade, cornice e cibo meritano un nuovo giretto.
Ultimissime note, interessante la finestra che si affaccia sulla cucina, il locale è pulito e molto ben tenuto, i ragazzi sono proprio simpatici.