Anno: 1986
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 124’
Genere: Animazione
Nazionalità: Giappone
Regia: Hayao Miyazaki
Il 25 aprile prossimo arriva nelle sale Il Castello nel Cielo, lungometraggio di animazione scritto e diretto dal Maestro giapponese Hayao Miyazaki nel 1986 e mai distribuito prima, sul grande schermo, in Italia.
La giovane Sheeta è tenuta prigioniera dal colonello Muska a bordo di un’aeronave che viene attaccata da una banda di pirati guidata da Dola, una vecchia burbera e combattiva. Tutti vogliono impossessarsi del ciondolo che Sheeta porta al collo e che ha un enorme potere: la pietra con cui è fatto permette di vincere la forza di gravità e di localizzare la leggendaria isola fluttuante di Laputa dove, si racconta, sono custoditi tesori e ricchezze. Ma Sheeta riesce a fuggire dall’aeronave, finendo tra le braccia di un giovane minatore, Pazu. Forti della loro amicizia, i due ragazzi superano continui ostacoli, fino a scoprire Laputa e i suoi misteri.
Come tutte le opere di Hayao Miyazaki, Il Castello nel Cielo è un’esplosione di fantasia e vivacità che pur affronta, con la delicatezza di una favola, temi molto terreni legati ai vizi e alle virtù dell’essere umano. Questo film in particolare richiama i grandi classici della narrativa per ragazzi, autori come Jules Verne, Jonathan Swift, Robert Louis Stevenson.
In esso ritroviamo la passione del regista per il volo, la tecnologia, l’archeologia industriale, i paesaggi naturalistici come anche il tocco ironico che contraddistingue la sua personale cifra stilistica.
Realizzato in due anni con più di 70.000 tavole disegnate a mano, Il Castello nel Cielo si avvale della collaborazione di animatori del calibro di Yoshinori Kanada e Tsukasa Tannai, quest’ultimo già impegnato in Lupin III – Il castello di Cagliostro e il fortunatissimo Nausicaa. Uscito in Giappone il 2 agosto del 1986, il film registrò più di 700.000 spettatori.
Dalle parole stesse del regista, in una nota di produzione dell’epoca: “Voglio raccontare una storia sulla dedizione e il dono di sé, per toccare il cuore dei bambini trafiggendo lo strato di ironia e di rinuncia che lo avvolge. Il Castello nel Cielo sarà un’opera utopica e si riannoderà alle origini stesse del cinema d’animazione, che tutto è tranne un divertimento minore.”
Ginevra Natale