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il castello nel cielo

Creato il 30 aprile 2012 da Albertogallo

TENKU NO SHIRO RAPYUTA (Giappone 1986)

locandina il castello nel cielo

Continua il lodevolissimo progetto della Lucky Red di (ri)distribuire nelle sale italiane i vecchi film di Hayao Miyazaki, maestro giapponese dell’animazione scoperto solo di recente, con il solito ritardo, dal pubblico nostrano. Dopo Totoro e Porco Rosso tocca questa volta a Il castello nel cielo, del 1986.

La vicenda è piuttosto complessa e ruota intorno alla misteriosa città volante di Laputa, sorta di Atlantide nascosta nei cieli, oggetto del desiderio – per le ricchezze e i segreti militari in essa nascosti – di esercito e pirati.

Non il miglior Miyazaki. Certo, i punti di forza della sua poetica (solo per citarne alcuni: il pacifismo, l’ecologismo, la presenza di donne forti e dispotiche, la passione per l’aria e per tutto ciò che vola, l’amore – platonico – che lega indissolubilmente protagonisti di giovane età, l’alternarsi di scene buffe con altre di grande drammaticità…) ci sono tutti, ma in generale il film, decisamente troppo lungo, si perde un po’ tra scene di battaglia eccessivamente complesse, inseguimenti che sembrano non finire mai e personaggi non del tutto riusciti (come il supercattivo con gli occhiali da sole, troppo monodimensionale nella sua perfidia, laddove invece i migliori villain miyazakiani sono sempre caratterizzati da una certa bonarietà a smussarne gli angoli). Esagerati anche gli aspetti horror-apocalittico-bellicosi della vicenda, anch’essi privi di quella leggerezza tipica delle opere migliori del regista (dove comunque il dramma non manca mai, sebbene spesso mitigato da un inguaribile e toccante ottimismo). Si fanno apprezzare moltissimo, al contrario, alcune scene di struggente poesia che vedono protagonisti i piccoli Pazu e Sheeta, come l’arrivo della ragazzina dal cielo direttamente tra le braccia di lui o le prime immagini dell’isola volante, paradiso disabitato di commovente bellezza (sequenza alla cui riuscita contribuisce anche lo splendido commento musicale).

I veri capolavori di Miyazaki (i già citati Totoro e Porco Rosso, ma soprattutto La città incantata) sarebbero arrivati di lì a pochi anni, ma un ripasso di uno dei primi e più ambiziosi film dell’Autore per eccellenza dell’animazione giapponese non può certo far male.

Alberto Gallo



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