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Il Cattivo che avrei voluto essere

Creato il 30 luglio 2011 da Elgraeco @HellGraeco

Il Cattivo che avrei voluto essere

Top Five che nasce in risposta all’odierna classifica di Alex. Un giochino estivo che ci permette di viaggiare pur restando fermi, come la Spezia dei Vermi di Arrakis. Figata.
Cinque eroi per Alex e, prima ancora, cinque supereroi. A me trovarne altrettanti.
Ma lo sapete, se avete dato un’occhiata al Pantheon, chi credo di essere e quali ragazze mi piacciono.
E d’altronde il problema è che essendo già un eroe (o più di uno, in un serio disturbo di personalità supereroistica multipla), non riesco a immaginare di vestire i panni di un altro. Per cui, resta un’alternativa sola. Essere il cattivo.
L’adagio è uno solo: senza il male, il bene non ha ragione di esistere. E i cattivi sono magnifici. Specie quando, come in questo caso, le loro scelte “impopolari” non sono dettate dall’indole malvagia, ma dal non avere alternativa.
Per cui ecco a voi i Cinque Cattivi a cui vorrei assomigliare (se non fossi Ash del Reparto Ferramenta).

5Roy Batty
apparso in: Blade Runner (1982), di Ridley Scott
interpretato da: Rutger Hauer
chi è: un replicante modello NEXUS-6 N6MAA10816
poteri: forza, agilità, intelligenza
debolezze: vita di breve durata (circa cinque anni)
frase tipica: “Io ne ho viste cose, che voi umani non potreste immaginarvi”

Il Cattivo che avrei voluto essere

Essere artificiale che nel suo aspetto diviene simbolo. I chiodi nella mano, conficcati per non perdere sensibilità e agilità, in un corpo che decade velocemente verso la morte, e la colomba stretta nel pugno e ancora viva, che fugge verso un alba grigia a inquinata.
Roy Batty è esistenza, autocoscienza e terrore della morte, di svanire, di non lasciare traccia di sé e dei suoi ricordi, della sua vita.
Si scontra contro le leggi che impongono il suo ritiro e contro il suo Creatore, suo padre, uccidendolo.
Una candela che brucia da entrambi i lati emana il doppio di splendore, ma dura metà tempo…
Commovente.

4Vlad “Tepes” Dracula
apparso in: Dracula (1992), di Francis Ford Coppola
interpretato da: Gary Oldman
chi è: un membro dell’Ordine del Dragone, nobile della Transilvania
poteri: immortalità, mutaforma, controllo del tempo atmosferico
debolezze: avversione al sacro, luce del sole, aglio
frase tipica: “Non bevo mai… vino.”

Il Cattivo che avrei voluto essere

Il più classico dei classici. Ma della versione di Gay Oldman invidio tutto, a cominciare dalle sue tre moglie libertine. E poi la capacità di camminare sui muri, come l’Uomo Ragno, quella di tagliarsi la lingua col rasoio (come da foto), la sua acconciatura, che ci vogliono cent’anni per farsi dei capelli così, il suo diventare una nebbiolina verde e il tramutarsi in pipistrello e topi, il fatto che costringe i suoi sottoposti (Renfield) a nutrirsi di insetti ancora vivi, ma soprattutto la carica romantica del personaggio. Dracula è vivo per amore, e per amore ha rinunciato a tutto ciò che è sacro. Unico e maledetto.

3HAL 9000
apparso in: 2001: a Space Odyssey (1968), di Stanley Kubrick
interpretato da:  Douglas Rain (voce), Gianfranco Bellini (voce italiana)
chi è: il supercomputer senziente della nave spaziale Discovery One
poteri: controlla la nave, legge le labbra
debolezze:  superbia e arroganza
frase tipica: “Può essere attribuito esclusivamente a un errore umano.”

Il Cattivo che avrei voluto essere

Voce suadente, ma allo stesso tempo asettica. Luce rossa inespressiva. Tante luci, anzi, che vedono dappertutto e sentono qualsiasi cosa. La consapevolezza di esistere e l’illusione di non poter sbagliare mai.
Alla fine anche le azioni di HAL sono dettate dall’autodifesa: annientare le possibili minacce al suo salto evolutivo.
Il segno dell’intelligenza, dopo la consapevolezza di sé, è la capacità di mentire. Tratto distintivo umano, troppo umano.
E così, nella gara a entrare in contatto con l’intelligenza aliena che li ha convocati, uomo e robot si scontrano sullo stesso piano, usando la stessa cattiveria.

2Darth Vader
apparso in: tutti e sei i film della serie Star Wars
interpretato da: quello vero da David Prowse, ma la voce era di James Earl Jones
chi è: un Cavaliere Jedi passato al Lato Oscuro della Forza
poteri: la Forza
debolezze: la famiglia
frase tipica: “Io sono tuo padre”

Il Cattivo che avrei voluto essere

Senza le menate su Lato Oscuro e Lato Chiaro, la saga di Guerre Stellari sarebbe stata un capolavoro nei millenni a venire. Così com’è invece, con gli ingenui conflitti manichei tipici di Lucas, esasperati in peggio dalla nuova trilogia, è un capolavoro di estetica e fiabesco (cazzate evidenti a parte) e poco più.
La spada laser è l’OGGETTO DEL DESIDERIO. Si arriverebbe a commettere uno sproposito, pur di possederne una.
Darth Vader, vestito di nero, col suo look cyberpunk, le sue menomazioni di guerra e, soprattutto, il suo respiro, è il papà che i Luke Skywalker di tutto il mondo si meritano. Un padre ingombrante, inarrivabile in quanto a forza e potenza, una rockstar che suscita invidia e risentimento. Ha commesso molti sbagli, ma la sua immagine è sempre lì, sovrasta chiunque.

1 - William Bligh
apparso in: s’è visto al cinema sì, ma ha vissuto realmente, dal 9 Settembre del 1754 al 7 Dicembre del 1817
interpretato da: tra i tanti, Anthony Hopkins
chi è: è stato un Vice Ammiraglio della Marina di Sua Maestà Britannica
poteri: quelli che gli conferisce il suo grado militare
debolezze: spietato
frase tipica: “Meritate la frusta!”

Il Cattivo che avrei voluto essere

Non ve l’aspettavate, lo so. Bligh è concentrato di arroganza, acrimonia e cattiveria pura. Ma il comando di un vascello è roba seria e si deve avere il polso di ferro per riuscire nell’impresa.
La sua cecità nel decifrare i cuori degli uomini gli fu fatale nel brutto episodio dell’ammutinamento di parte del suo equipaggio del Bounty, nave mercantile di Sua Maestà. Ma all’epoca il rango e l’onore venivano prima di tutto, si sa. E la ciurma era poco più su del bestiame, sulla scala sociale.
Gli ammutinati credevano di potersi liberare di lui lasciandolo in pieno Oceano, alla deriva su una scialuppa. Ma ecco la grandezza dell’uomo, ancorché malvagio: Bligh riuscì a salvarsi percorrendo una tratta di 3618 miglia marine (6701 km), navigando a intuito e memoria fino a raggiungere Timor, dove denunciare l’accaduto. Non solo, ritornato a Londra fu scagionato con onore dal processo che lo vide imputato per la perdita del Bounty.
Di lui resta lo sguardo spietato di Hopkins mentre ringhia tutta la sua inflessibile autorità.

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