Visto in tv.
Un ispettore di polizia tossicodipendente che frequenta una prostituta anch’essa con problemi di droga (ma ha anche un padre e una matrigna che non si controllano con l’alcol) si muove con disinvoltura fra indagini fatte con gratuita cattiveria, scommesse clandestine e abusi di potere oltre ogni dire. Trovandosi in difficoltà sempre maggiori dovrà ingaggiare una lotta per non affondare del tutto.Decisamente non è un remake del film di Ferrara mancando completamente tutta la questione della redenzione. Qui si tratta solo di un documentario sulla vita del Male e basta. Il protagonista è un uomo dedito ad appagare se stesso e basta in ogni modo disinteressandosi degli altri, pertanto risulta dedito ad ogni atto abbietto, ma qui, in un film di Herzog non esiste redenzione e neppure un dio, pertanto i risultati del comportamento del protagonista sono influenzati solo da caso. Talvolta il male che Cage compie porterà risultati negativi, talvolta positivi, tutto è in preda al caos ed il protagonista s limiterà a restare il più possibile a galla.Inutile dire che Nicolas Cagerisulta grandioso nella parte.
Ciò che più fa piacere di questo film è come è realizzato. Torbido, scuro ed esteticamente esaltante; finalmente Herzog si mette all’altezza dei suoi documentari più belli (esteticamente) con un film di pura fiction. Veramente un film grandioso.
La location di una New Orleans post Kathrina è solo un modo per aumentare il senso di perdizione senza speranza e ci riesce benissimo, inserendo in maniera insistita molti rettili che, esattamente come i personaggi, risultano meri spettatori o, talvolta, vittime anch’esse di un destino cieco (quel povero coccodrillo…). Mi è invece oscuro il motivo di quei brevi inserti ironici/idioti piuttosto insistenti (la strepitosa sequenza dell’anima che continua a ballare o l’insistere sulle iguane che in realtà non esistono).
PS: chi è quel tipo all'inizio che si è ingoiato Val Kilmer?