Dopo la California anche il New Jersey ha messo al bando le terapie riparative sugli omosessuali ossia quei trattamenti terapeutici del discusso psicologo americano Joseph Nicolosi che hanno lo scopo di far diventare eterosessuali gli omosessuali.
A firmare il divieto di tali pratiche sugli adolescenti è stato il governatore dello Stato, il repubblicano Chris Christie, uno dei prossimi candidati di area moderata per il Partito Repubblicano per le presidenziali del 2016. Secondo Christie i rischi per la salute del bambino a cui si cercherebbe di cambiare l’orientamento sessuale, così come ha evidenziato l’American Psychological Association, sono superiori al diritto di scelta dei genitori riguardo le cure mediche per i propri figli.
Così come sottolinea il New York Times questo bando potrebbe incontrare la critica di ambienti conservatori cristiani molti influenti in Stati come Iowa e South Carolina e questo potrebbe essere determinante per la corsa alla Casa Bianca dell’attuale governatore del New Jersey.
Il disegno di legge che vieta tali pratiche, che ha ricevuto l’appoggio “bipartisan” sia di Repubblicani che di Democratici, era stato presentato dal deputato democratico Tim Eustace (dichiaratamente omosessuale) che ha definito le terapie di conversione come «una forma insidiosa di abuso sui minori».
Nel firmare il bando, Christie – che è di fede cattolica – ha ribadito la sua convinzione che le persone nascono gay e l’omosessualità non è un peccato, una posizione che aveva già espresso in un’intervista del 2011 alla Cnn. In questo modo Christie si pone in antitesi con la Chiesa cattolica secondo cui gli atti omosessuali sono peccati.
Secondo il governatore repubblicano su «questioni come le cure mediche per i bambini bisogna fare riferimento agli esperti nel settore per determinare i relativi rischi e benefici» ed ha citato gli effetti negativi nel cercare di cambiare l’orientamento sessuale, tra cui la depressione, l’abuso di droga e il suicidio. Sempre secondo Christie «non è appropriata l’esposizione dei bambini a questi rischi per la salute senza una chiara evidenza di benefici che superano questi gravi rischi».
Le terapie di conversione stanno attirando sempre più critiche negli Usa e l’anno scorso quattro omosessuali hanno citato in giudizio un gruppo di Jersey City che offriva la terapia di conversione dicendo che – in base al loro programma – dovevano spogliarsi nudi e colpire le foto delle loro madri con mazze da baseball. I legislatori del New Jersey hanno ascoltato anche la storia di Brielle Goldani della città di Toms River che ha testimoniato come le siano state inflitte delle scosse elettriche e le siano stati somministrati dei farmaci per indurle il vomito durante la sua permanenza, quando aveva 14 anni, in un campo dell’Ohio che aveva lo scopo di farla diventare eterosessuale.
Negli Stati Uniti l’Apa (American Phsicologycal Association) ha sottolineato come ci fossero gruppi secondo cui l’omosessualità – da cui si poteva uscire grazie alla psicoterapia ed alla religione – fosse dovuta a mancanze spirituali e morali. Molti di questi gruppi – sempre per Apa – erano inseriti in un più ampio contesto di movimenti politici religiosi conservatori che stigmatizzavano l’omosessualità per motivi politici o religiosi. Quindi l’Apa ha ribadito che l’omosessualità non è un disordine mentale e gli psicologi non devono seguire le teorie riparative che – come sottolineato – non hanno nessuna validità scientifica e possono portare alla depressione ed al suicidio: in Italia queste posizioni sono state fatte proprio dagli ordini regionali degli psicologi di Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Veneto, Lombardia e da 1200 psicologi e psichiatri italiani.
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