«Fu nell'anno in cui la crudeltà vigente era arrivata al punto da richiedere non soltanto la crocifissione dei bambini dei contadini, ma anche quella dei loro animali domestici, che io incontrai per la prima volta Lucifero e venni trasportato all'Inferno perché il Principe delle Tenebre desiderava concludere un patto con me.»
Correva più o meno l'anno 1999 quando mettevo mano su Il mastino della guerra, di Michael Moorcock, autore arcinoto, ma che non sono mai riuscito ad amare più di tanto. Ricordo come se fosse ieri che comprai questo libro perché non avevo trovato altre cose interessanti sugli scaffali. Erano i tempi in cui vivevo di pane e fantasy, riuscendo perfino a leggermi tutte le saghe infinite su Drizzt Do'Urden e sui Forgotten Realms. Roba che adesso, nemmeno pagandomi...
Nota a margine: in Italia questo libro venne pubblicato dalla Nord a metà anni '80. E nel '99 era ancora regolarmente in vendita alla Ricordi di Milano. Oggi invece tutti i libri tranne i bestsellers rimangono sugli scaffali al massimo 6-7 mesi, poi vengono – più o meno – buttati via.
Beh, sta di fatto che Il mastino della guerra si rivelò un acquisto assolutamente superiore alle aspettative. Romanzo breve e fulminante, racconta le vicissitudini di Graf Von Beck, capitano di fanteria durante la Guerra dei Trent'anni. Partendo da una Germania devastata dalle atrocità e dalle stragi senza fine di quello che fu un conflitto spietato, Von Beck si trova grazie ai suoi vagabondaggi in una sorta di dimensione parallela, in un palazzo che scoprirà essere abitato nientemeno che da Lucifero in persona.
Sarà proprio il Portatore di Luce, angelo caduto e signore del Male, a offrire al nobile Graf una possibilità per redimere il suo onore, macchiato più e più volte durante la guerra.
Il mastino della guerra è una storia più che godibile, al contempo colta e truculenta. Leggendolo non si può non pensare ai dipinti di Bosch e Durer. Ma Moorcock sa andare oltre, alternando citazioni colte a suggestioni di fantasy “esoterico”, senza elfi, nani e altre banalità, sostituite da un background gotico, che ricorda in più punti le migliori ambientazioni del noto sourcebook Ravenloft.
Questo libro mi è tornato in mente proprio oggi, complice l'abituale visita al Libraccio (nota catena che vende libri, CD e DVD usati). Me lo son trovato davanti, debitamente incelofanato, con una bella etichetta verde attaccata sul davanti: offertissima!
Non avendo la minima idea di dove sia andata a finire la mia copia de Il mastino della guerra (vedendo la mia camera potreste capire il perché) mi sono gasato all'idea di ricomprarlo e di rileggerlo. Salvo poi scoprire il prezzo, incollato sul retro: 35 euro. Il che mi fa dedurre che si tratta oramai di una rarità da collezionisti.
Avendo rinunciato all'acquisto, non mi resta che sfidare gli acari che regnano nei miei armadi e lanciarmi una delicata operazione di archeologia libresca. Rimpiangendo nel mentre gli anni in cui Editrice Nord proponeva titoli come questo e come molti altri che conservo ancora con piacere e affetto.